Festa in Campania per la 17enne Manila Esposito: è medaglia d’argento a squadre nella ginnastica artistica alle Olimpiadi di Parigi
Prima medaglia campana alle Olimpiadi di Parigi. Porta la firma della più giovane della spedizione azzurra, Manila Esposito, nata a Boscotrecase il 2 novembre 2006 e cresciuta a Torre Annunziata. Manila ha vinto una storica medaglia d’argento con la squadra italiana nella ginnastica artistica a squadre, superate solo dagli imbattibili Usa.
Serviva l’impresa per salire sul podio e impresa è stata dopo due ore di esercizi all’Arena Bercy, nonostante un solo errore, proprio di Manila, che nel corpo libero ha sbagliato la chiusura sulla terza diagonale subendo una grave penalità nel punteggio.
Ma le “farfalle” azzurre non hanno tremato, portando a casa un risultato che ha fatto scoppiare in lacrime Manila e le sue compagne: Alice D’Amato, Angela Andreoli, Elisa Iorio, Giorgia Villa. Per la stella partenopea, che si carica ascoltando Geolier, una conferma a grandi livelli e soprattutto la firma su una pagina di storia dello sport azzurro, per una medaglia che, nella gara regina, mancava da 96 anni.
Manila Esposito, 17 anni, è la giovane promessa della ginnastica artistica italiana: ha conquistato quattro medaglie d’oro agli Europei di Rimini, diventando un punto di riferimento per tutto il movimento e arrivando ai Giochi di Parigi in giovanissima età, dopo appena dieci anni di allenamenti agonistici. È stata battuta dagli Usa del suo idolo, Simon Biles.
Dopo alcune giornate negative, ieri gli atleti campani hanno dato cenni di riscatto. Ma non è bastato un grande torneo di judo ad Antonio Esposito, quarto negli 81 kg dopo aver perso la semifinale e la finale per il terzo posto. Antonio è uscito tra le lacrime, sorretto dal ct Raffaele Parlati: la medaglia era il sogno di una carriera per il ventinovenne, al debutto olimpico. Il judo nel dna (papà Giuseppe e i fratelli praticano la stessa disciplina), il ragazzo di Melito difende i colori delle Fiamme Azzurre dopo essersi formato nella palestra Nippon dei maestri Parlati, al Palavesuvio di Ponticelli.
Sembrava in giornata di grazia: nel primo turno non ha avuto difficoltà a superare Valentin Houinato, del Benin. Negli ottavi di finale è caduto sotto i suoi colpi il brasiliano Guilherme Schimidt, numero 4 nel ranking mondiale, poi il canadese Francoise Gauthier Drapeau.
In semifinale, la missione impossibile contro Takanori Nagase, trentenne giapponese, campione olimpico a Tokyo e bronzo a Rio 2016, che non gli ha lasciato scampo. Quindi l’amarissima finale per il terzo posto, persa contro il rappresentante del Tajikistan, Makhmadbekov, al termine di un incontro che sembrava alla portata del napoletano. Nel canottaggio, è stata la giornata del riscatto del quattro senza maschile dei partenopei Giuseppe Vicino e Giovanni Abagnale (con Nicholas Kohl e Matteo Lodo), che ha vinto il recupero sulle acque di Vaires-sur-Marne e che dunque domani si giocherà le medaglie a cinque cerchi.
Nel ripescaggio gli azzurri sono stati artefici di una prestazione autorevole, che ha permesso loro di tenersi alle spalle, dopo ripetuti attacchi, la Romania e la Francia, andando a vincere con 87 centesimi di vantaggio. L’armo italiano difende il bronzo olimpico conquistato nelle ultime due edizioni dei Giochi, Rio 2016 e Tokyo 2020, sempre con Vicino e Lodo a bordo. Sempre ieri, grandissimo Settebello, che ha travolto la Croazia 14-11 con Alessandro Velotto, altro atleta di Ponticelli, e Renzuto Iodice tra i protagonisti.
Condividi questo contenuto: