I segreti della pista da bob: una volata di 60 secondi. Il 24 marzo i test

C’è un diffuso ottimismo adesso sui Giochi di Milano-Cortina 2026. Il governo Meloni si è impegnato con forza e convinzione, prima non era stato così e si era perso troppo tempo. Ora la volata finale sino all’inaugurazione a San Siro il 6 febbraio 2026. “Sarò più tranquillo fra un anno se i ricavi saranno confermati” come ha spiegato l’ad della Fondazione olimpica, Andrea Varnier, a Repubblica. C’è molto intreresse anche all’estero, ora parte la vera corsa ai biglietti e arriveranno anche altri sponsor (a Parigi 2024 era successo sino a poco dal via).

Olimpiadi Milano-Cortina, Andrea Varnier: “Sul filo di lana ma faremo in tempo”

La pista di bob di Cortina in versione light come voluto da Matteo Salvini sarà pronta per i precollaudi del 24 marzo, fra poco più di un mese: Fabio Saldini, commissario di governo e ad della Simico, ha spiegato che si correrà a 55-60 secondi di gara, le “prime curve sono ultimate, le finiture sono di altissima qualità”, il progetto non è stato per niente facile. Sarà, assicurano, una pista moderna e veloce, l’unica progettata anche per gli atleti disabili. Servirà, dopo i Giochi del prossimo anno, anche per le Olimpiadi giovanili (invernali ovviamente) del 2028.

Rispettata la legacy, niente cattedrali nel deserto come in passato: il Cio ha dovuto cambiare idea, dopo che, nel pieno del caos italiano, pensava a St.Moritz. Non servirà nemmeno Lake Placid. La pista sarà consegnata a fine febbraio per la ghiacciatura dei 33 settori, il 24 marzo ci sarà la pre-omologazione. I lavori della ditta Pizzarotti di Parma, che ha vinto il bando (85 milioni più Iva), proseguiranno poi sino a ottobre per completare l’impianto. Si è evitata una figuraccia senza precedenti. Si resta in Italia per una Olimpiade italiana.

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