Italia-Brasile 3-2, le azzurre trionfano e vanno in finale ai Mondiali femminili di volley

La partita più dura del ciclo Velasco, talmente dura che a un certo punto sembrava quasi persa. Se alle Olimpiadi di Parigi era sembrato tutto facile, con una serie schiacciante di 3-0, a Bangkok Paola Egonu e compagne hanno superato una semifinale leggendaria, di sofferenza pura, di rimonta angosciante con lo scatenato Brasile in vantaggio due set a uno. Con Sarah Fahr infortunata durante il riscaldamento, Alessia Orro uscita poi rientrata dopo una distorsione della caviglia nel primo set, Paola Egonu richiamata in panchina da Julio Velasco e a lungo assente da un confronto in cui giganteggiavano Gabi e Rosamaria, e il muro sembrava invalicabile (22-15 per le verdeoro). Se le brasiliane non hanno abbassato quasi mai il livello di gioco, l’Italia è cresciuta ed ha dominato talmente i fantasmi da rimontare, e in un adrenalinico tie-break vincere la partita 3-2 (22-25 25-22 28-30 25-22 15-13). 28 punti alla fine per Antropova (6 muri e 2 ace), 21 per Myriam Sylla, 11 per Egonu che ne ha piazzato 4 nel tie-break come Sylla. Domenica la finale contro la Turchia, che ha battuto 3-1 il Giappone: il suo ct è Daniele Santarelli, marito di Moki De Gennaro.

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Sylla: “Avevamo paura dei fantasmi”

È la 35esima vittoria consecutiva, e soprattutto la prima sul Brasile nella storia dei Mondiali. “Abbiamo dimostrato cos’è una squadra” dice Sylla che assicura: “Di questa partita avevamo paura, vedevamo i fantasmi”. Tre anni fa ai Mondiali olandesi di Apeldorn le azzurre persero proprio in semifinale col Brasile ed entrarono in una crisi da cui sono uscite solo col cambio di allenatore, da Mazzanti a Velasco. Di un altro peso enorme insomma si sono liberate le azzurre, dopo l’oro olimpico mai vinto e lo spauracchio Brasile. Di questa partita leggendaria restano tante immagini a partire dall’ultimo decisivo punto: Sylla batte, Orro serve Egonu che viene ribattuta, De Gennaro serve in bagher, Orro dà di nuovo a Egonu che vede la sua palla impennarsi sul muro, il Brasile riparte, Rosamaria colpisce, il colpo viene toccato, Sylla serve al centro per Orro, che all’indietro piazza a Egonu che scarica a tutto braccio, la traiettoria sul muro si alza e per il Brasile non c’è più niente da fare. Prima, le verdeoro avevano approfittato di un’Italia non al meglio, lontana da certe esibizioni perfette: si sono gasate e ne è uscito un match molto più drammatico della finale di VNL dominata dall’Italia. Ma cambiando anche la natura della sfida, il risultato è sempre lo stesso. E domenica il gruppo Velasco vuole aggiungere qualcosa di ancora più speciale, vinto una sola volta, nel 2002.

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