Italia, cosa serve per il Mondiale: primo posto lontanissimo, play-off a un passo
Serve un miracolo all’Italia per conquistare il primo posto e la qualificazione diretta al Mondiale. Allo stesso tempo, la Nazionale di Gattuso è praticamente certa del secondo posto e dunque dei play-off (26 e 31 marzo), per la terza volta consecutiva. Questo è il verdetto, duplice e chiaro, che arriva dopo Norvegia-Israele 5-0 ed Estonia-Italia 1-3.
Qualificazioni mondiali, Haaland sbaglia due rigori ma travolge Israele: la Norvegia vince 5-0
Norvegia ormai sicura del primo posto
Sei vittorie su sei, +26 di differenza reti. La Norvegia ha ormai in tasca il pass per il Mondiale 2026: e pensare che non si era neppure qualificata agli Europei a 24 squadre (l’unica partecipazione resta quella del 2000) e che ai Mondiali manca dal 1998. C’è un ultimo ostacolo per Haaland e compagni: l’Estonia, che all’andata a Tallinn li ha fatti soffrire perdendo “solo” 1-0. Battendo gli estoni a Oslo il 13 novembre, la Norvegia sarà di fatto qualificata e l’ultima gara a Milano contro l’Italia diventerà una formalità. Per essere superata nella differenza reti, oggi dovrebbe perdere 10-0 contro gli azzurri.
Italia, cosa serve per il primo posto
C’è un solo scenario in cui l’Italia può sperare di chiudere in testa il girone: vincere le restanti tre partite (contro Israele, Moldova e Norvegia) e augurarsi che la Norvegia non batta l’Estonia a novembre. In questo caso la Nazionale chiuderebbe a 21 punti contro i 19 di Haaland. Se la Norvegia batte l’Estonia, l’Italia può comunque raggiungerla a quota 21 vincendo sempre di qui alla fine, ma la differenza reti oggi non sembra francamente colmabile (+26 contro +7). Certo, l’Italia ha una partita in meno della Norvegia: prima dello scontro diretto all’ultima giornata dovrà affrontare Israele in casa e Moldova fuori. Potrebbe rosicchiare qualcosa con una goleada alla Moldova a Chisinau (la Norvegia l’ha battuta 11-1 in casa e 5-0 fuori, l’Italia ha vinto in casa solo 2-0), ma poi le servirebbe comunque una vittoria molto larga nello scontro diretto a Milano. Con la classifica attuale, come detto, l’Italia dovrebbe battere la Norvegia 10-0. Impossibile.

Italia, cosa serve per il secondo posto
Discorso diverso per il secondo posto. All’Italia basterà battere Israele a Udine per essere aritmeticamente certa dei play-off. Andrebbe a +6 su Israele che avrebbe solo una partita ancora da giocare, contro la Moldova. Anche un pareggio a Udine potrebbe andar bene agli azzurri, senza però il conforto della matematica: l’Italia conserverebbe 3 punti su Israele, con 8 gol di vantaggio in differenza reti generale. Agli azzurri basterebbe un punto in due partite. Discorso diverso in caso di sconfitta martedì: perdendo a Udine l’Italia avrebbe gli stessi punti di Israele, con un vantaggio in differenza reti ridotto (6 gol, perdendo di misura, 4 perdendo con due gol di scarto e così via). E qui diventerà fondamentale vincere con un largo scarto a Chisinau per non correre rischi all’ultima giornata quando sono in programma Israele-Moldova e Italia-Norvegia.
Quali sono le avversarie dei play-off per l’Italia
Nei play-off, dove accedono le 12 migliori seconde e 4 squadre ripescate grazie alla Nations League, l’Italia sarà testa di serie in virtù del ranking Fifa. Questo vuol dire che sarà nella urna numero 1 insieme alle tre seconde con il ranking migliore e le eviterà anche in finale. In semifinale affronterebbe (il 26 marzo, in casa e in gara unica) una delle 4 ripescate: nazionali che non sono arrivate nei primi due posti del girone di qualificazione ma che avevano fatto bene in Nations League. In teoria, le più abbordabili. In teoria, appunto. Oggi sarebbero Galles, Romania, Svezia e la stessa Moldova, ma il quadro è in evoluzione (San Marino è in attesa e spera: sarebbe la prima a subentrare). Oltre alla Svezia, c’è anche la possibilità di ritrovare la Macedonia del Nord: in entrambi casi un tremendo déjà vu.
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