Jacobs, la prima volta da ultimo uomo: la staffetta azzurra torna sulla pista d’oro

Tokyo – Chissà se oggi svanirà l’ultimo pezzo della velocità italiana che si vestì d’oro quattro anni fa in questo stesso stadio. La staffetta azzurra della 4×100 scende in pista per le batterie. Ci potrebbero essere una sorpresa e un’esclusione. Fuori Filippo Tortu e al suo posto nell’ultima frazione Marcell Jacobs che ha sempre corso in seconda. Lo schieramento potrebbe essere questo: Lorenzo Patta, Matteo Melluzzo, Fausto Desalu, Marcell Jacobs. Per lasciare a Marcell (se è vero che darà l’addio) un’ultima volta da protagonista contro i grandi. E una prima volta come ultimo frazionista.

La staffetta da inventare, per Tortu e Jacobs non bastano i ricordi

I dubbi su Filippo Tortu

Ma non è detto che il professor Di Mulo, responsabile delle staffette, sempre molto razionale e scientifico nelle sue scelte segua questa logica. Potrebbe riconfermare quella di Tokyo 2020: Patta, Jacobs, Desalu, Tortu. Se crede ci siano le condizioni per fare bene, anche se Tortu non sembra più avere quella progressione che l’aveva reso determinante (a Parigi molto onestamente si era preso la colpa per il quarto posto). Aggregato alla squadra c’è anche Lorenzo Simonelli.

200 metri nel segno degli Usa

La velocità corre. Lo statunitense Noah Lyles si è preso i 200 metri (19”52) per la quarta volta. Proprio come Usain Bolt. E con questa sono sette ori. Ha preceduto il connazionale Kenneth Bednarek (19”58) e il 21enne giamaicano Bryan Levell (19”64). Al femminile l’americana Melissa Jefferson-Wooden fa doppietta (100-200) e domina con la miglior prestazione mondiale dell’anno (21”68). Dodici anni dopo Shelly-Ann Fraser-Pryce a Mosca le riesce l’impresa di prendersi i due ori dello sprint: «Essere la prima statunitense a vincere i 200 ai mondiali da quando ci riuscì Allyson Felix nel 2009 significa molto per me». L’americano Rai Benjamin sui 400 ostacoli è per la prima volta campione mondiale in 46”52 (miglior prestazione stagionale), ma viene poi squalificato per un’irregolarità nel salto dell’ultimo ostacolo, salvo poi essere riammesso (dopo ricorso).

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