L’esultanza di Velasco davanti alle brasiliane dopo il punto decisivo: “Come la semifinale del 1990”
Questa volta Julio Velasco ha esultato e forte davanti alle brasiliane, battute in un drammatico, bellissimo tie-break dalle azzurre. La semifinale mondiale di Bangkok ha avuto un disegno perfetto, nella sua epicità: azzurre sotto 2 set a 1, poi riemerse fino al 15-13 finale, punto di Egonu: a quel punto Velasco è esploso. Nel dopogara il tecnico azzurro ha ricordato un’altra delle sue grandi vittorie, il 3-2 nella semifinale del Mondiale maschile del 1990 proprio contro il Brasile. Quel 3-2 portò poi l’Italia a vincere contro Cuba il suo primo storico Campionato del Mondo.
La difesa di Nervini
Nel quarto vinto contro la Polonia, Velasco aveva redarguito una giocatrice avversaria che, dopo aver murato Stella Nervini, l’aveva guardata con uno sguardo provocatorio. “Sono andato verso la panchina polacca e ho detto a Lavarini di calmare la sua atleta, perché secondo il mio modo di vedere con quel comportamento aveva esagerato. Non sto a giudicare una giocatrice che esulta, perché è giusto festeggiare dopo un’azione ben congeniata, ma in quello sguardo non c’era esultanza, c’era piuttosto un senso di sfida e di provocazione. E poi ragazzi, se mi toccate Stella mi arrabbio per davvero: è la più piccola del gruppo, chiaro che chi fa certe cose lo sa e per questo ho ritenuto opportuno intervenire per difenderla. Tanto che alla giocatrice polacca ho fatto segno con le dita di guardare me, e non di prendersela con l’avversaria sul campo”.
“Tante difficoltà, ma non abbiamo mollato”
Nel dopartita Velasco ha espresso tutto il suo orgoglio: “Una delle caratteristiche positiva di questa squadra è che non molla mai nonostante le difficoltà. Fahr nel riscaldamento che si gira una caviglia, Orro nel secondo set che si gira la caviglia pestando il piede di una compagna, tutte situazioni che ci avrebbero potuto mettere al tappeto e invece le ragazze sono rimaste nel match con lucidità. Noi non possiamo pensare che andrà tutto bene come l’anno scorso ma che, invece, sarebbero arrivate delle difficoltà. Se in queste difficoltà portiamo a casa le vittorie al tie-break 32-30 sarà un qualcosa di straordinario come accaduto stasera. Questo gruppo ha dato il massimo in ogni allenamento, come una squadra ai primi passi. Anche gli altri lavorano bene e quindi non possiamo pensare che tutto dipenda solo ed esclusivamente da noi. Il Brasile è una squadra eccezionale allenata da un grandissimo allenatore con una tradizione pallavolistica immensa. Dire poi che questa sia stata la vera finale del mondiale è una sciocchezza enorme che noi non diremo mai – ha aggiunto – La forza di questa squadra risiede anche nel coraggio di schierare ragazze giovani o che non hanno molta esperienza internazionale. È successo con Nervini, oggi con Giovannini ma anche con altre. Quando abbiamo peccato in lucidità siamo riusciti a compensare con la voglia di non mollare mai. Domani ci attende la Turchia per un’altra partita difficilissima e di grande livello. Adesso riposiamo per poi giocarci il tutto per tutto domani”.
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