Lisa Vittozzi nella storia: dopo l’oro mondiale vince la Coppa del mondo. “In lacrime come una bambina”
Ha tagliato il traguardo con il tricolore, che le ha passato un tecnico azzurro sulla pista di Canmore. Per Lisa Vittozzi l’ultimo rettilineo è stato una passerella, gli errori al poligono sono arrivati all’improvviso dopo giornate quasi infallibili, la gara non è andata come sperava lei ma il risultato è bastato: la Coppa del mondo generale di biathlon è di nuovo azzurra. Dopo i due trofei di Dorothea Wierer, l’edizione 2024 è della 29enne friulana di Sappada, che in questa stessa stagione è diventata anche campionessa del mondo della 15 km a Nove Mesto vincendo quattro medaglie iridate.
Lisa Vittozzi: “Mi sentivo una nullità, avevo attacchi di panico. Ora voglio vincere a Milano Cortina”
“È stata dura” si rilassa finalmente al traguardo Lisa Vittozzi, “ma alla fine ce l’ho fatta e sono scoppiata in lacrime come una bambina, mi sono voluta godere questo momento. Ho vissuto davvero sulle montagne russe del biathlon in questi anni, ma ora sono in vetta al mondo. Sono orgogliosa di me stessa per essere stata capace di lottare per il mio sogno che è diventato realtà”.
malattia dicembrina che sembrava poter essere ostacolo insormontabile verso il successo nella classifica generale. Ma ancora una volta Lisa Vittozzi ha saputo andare oltre, superare le difficoltà e scalare la gerarchia del biathlon. Le due vittorie nella sprint e inseguimento di Canmore sono stato l’ideale trampolino di lancio verso il trionfo. Ed il sogno di cristallo oggi è davvero realtà.
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I due errori all’inizio, la resa di Tandrevold
Le prime due giornate in Canada, il doppio successo nella sprint e nell’inseguimento, avevano proiettato Lisa in testa alla classifica con ampio margine. Alla mass start conclusiva la biathleta dei Carabinieri arrivava con due coppe di specialità vinte in una stagione, l’individuale e l’inseguimento, bilancio mai raggiunto in casa Italia. Il traguardo più ambito era un altro, era a portata di mano, ma l’emozione tocca anche chi è in stato di grazia come l’azzurra in questi giorni. Per questo l’avvio è stato pessimo, un passo indietro nelle prime fasi di bagarre, poi la mira improvvisamente sfocata al primo poligono a terra, chiuso con due errori che costringevano la favorita ad aggiungere subito due giri di penalità mentre le altre filavano via. Ma non la norvegese Ingrid Landmark Tandrevold, la seconda in classifica, imperfetta anche lei al tiro con un errore che la risucchiava a centro gruppo. Con quella reazione mancata è praticamente finita la Coppa del mondo, Lisa Vittozzi è passata indenne al secondo poligono, ha fatto un errore al terzo e due all’ultimo, ha chiuso ventunesima (mentre Tandrevold era ottava), ma l’andamento dell’ultimo tratto della gara ha dimostrato chiaramente la gioia e il sollievo dopo una lunga stagione che l’ha eletta numero uno del mondo. Passando per momenti difficili come un brutto raffreddore che l’ha fortemente debilitata a dicembre.
Il mental coach dal mondo del calcio
1091 i suoi punti alla fine, contro i 1068 della francese Lou Jeanmonnot vincitrice della mass start e i 1044 di Tandrevold. La sua stagione si chiude con 5 vittorie, oro iridato incluso, tre secondi e due terzi posti, oltre alla conquista di due coppe di specialità. Poi il trofeo più grande, che è quello della consapevolezza ritrovata per una campionessa che qualche anno fa, come ha rivelato dopo l’oro mondiale a Repubblica, si sentiva “sbagliata, se le cose andavano male mi sentivo una nullità. A quel punto iniziavano la paura, le ansia, gli attacchi di panico. Se dipendi dal risultato ti scavi una fossa da sola come ho fatto io”. Da questo stato d’animo è uscita con un processo intrapreso insieme a un mental coach attivo nel mondo del calcio, Aiace Rusciano, ex Milan e Chievo. Una curiosa coincidenza, per una ragazza che ama il calcio e da piccola avrebbe voluto diventare giocatrice.
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