Milan-Como in Australia, Maignan: “Incomprensibile”. E gli Hartono pagano il viaggio a Perth a 50 tifosi
MILANO – La serie A dall’altra parte del mondo sembra una cosa fuori dal mondo. Dopo le critiche durissime di Rabiot, che aveva definito “completamente folle” e “pazzesca” la decisione, arrivano quelle di Maignan: “Sono totalmente d’accordo con Adrien. Oggi si pensa molto all’aspetto finanziario. È una partita del campionato italiano, non capisco perché si giochi all’estero. Inoltre, avremmo dovuto giocare in casa, quindi ‘perdiamo’ una partita casalinga. I nostri obiettivi sono ambiziosi, non bisogna lasciare nulla al caso”: ha detto capitano del Milan, nella conferenza stampa di presentazione della sfida tra Islanda e Francia.
Il Como intanto invita i tifosi
Il Como invita 50 tifosi ad accompagnare la squadra a Perth, per il discusso match di campionato: “Invitiamo 50 tifosi a unirsi a noi in questo viaggio in Australia per stare al nostro fianco come ambasciatori del Como 1907 e della Serie A. Insieme mostreremo al mondo ciò che il calcio italiano rappresenta veramente: tradizione, cuore e speranza per il futuro”, si legge in una nota ufficiale del club, di proprietà della ricchissima famiglia indonesiana Hartono. I criteri con cui saranno selezionati i 50 tifosi saranno comunicati nei prossimi giorni.
“Restiamo insieme”: la missione del Como
Lo slogan dell’iniziativa è “Restiamo Insieme. Cresciamo Insieme. Sopravviviamo Insieme”. Più nel dettaglio, in un lungo comunicato, il Como spiega ai propri tifosi il senso di andare a giocare all’estero. Ecco il testo: “Se la FIFA darà il via libera, il Como 1907 andrà a Perth, in Australia, a febbraio per affrontare il Milan, partecipando a una missione comune per riportare la Serie A al centro del calcio mondiale e garantire un futuro più solido a tutti i club che la rappresentano”.
Sacrifici per il bene comune
“Siamo consapevoli che questo viaggio potrebbe richiedere sacrifici in termini di comodità, comfort e routine. Tuttavia, a volte il sacrificio è essenziale, non per il beneficio individuale, ma per il bene comune, per la crescita e, soprattutto, per la sopravvivenza della lega stessa”, prosegue la nota. Poi analizza la situazione dei campionati esteri, a partire dalla Francia, dove “il crollo dell’accordo di trasmissione nazionale ha lasciato i club nel caos, i giocatori senza stipendio e i tifosi demoralizzati. Il calcio francese sta ancora lottando per riprendersi da quella battuta d’arresto”.
Il modello Premier League
“Nel frattempo, la Premier League continua a dominare la scena mondiale. I suoi ultimi accordi di trasmissione hanno un valore di oltre 12 miliardi di sterline per il prossimo ciclo dal 2025 al 2029, di cui 6,7 miliardi di sterline provenienti dai diritti nazionali del Regno Unito e circa 6,5 miliardi di sterline da accordi internazionali. Per la prima volta, i suoi introiti all’estero superano quelli dei diritti nazionali”, scrive il Como ai suoi tifosi. E mette il campionato inglese a confronto con la Serie A, il cui mercato televisivo nazionale “ha un valore di circa 900 milioni di euro all’anno, e i suoi diritti internazionali generano meno del dieci per cento di quanto guadagna la Premier League all’estero. Questo squilibrio conferisce ai club inglesi un enorme vantaggio finanziario, consentendo loro di mantenere le loro stelle, attrarre i migliori talenti ed espandere la loro influenza globale”.
Un futuro per la Serie A
Il comunicato del Como indica la necessità per la Serie A di sopravvivere e rilanciarsi: “Dobbiamo chiederci onestamente come possiamo trattenere i nostri migliori giocatori, costruire squadre competitive e attrarre l’élite mondiale in Serie A se non ci adattiamo. Non è una questione di avidità. La maggior parte dei club in Italia non è redditizia. Si tratta di garantire la sopravvivenza e costruire un futuro in cui la Serie A rimanga competitiva, rispettata e ammirata a livello globale”.
Ritrovare la gloria perduta
In conclusione, il club lariano scrive: “Il nostro obiettivo è chiaro. Vogliamo riportare la Serie A alla gloria di cui godeva negli anni ’90, quando il calcio italiano era il campionato più seguito, più rispettato e più amato al mondo. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo evolverci, unirci e fare in modo che la Serie A torni ad essere sulla bocca di tutti. Proprio come abbiamo rappresentato con orgoglio il calcio italiano al The Soccer Tournament (TST) negli Stati Uniti, ora portiamo la stessa missione a Perth. Non si tratta solo di una partita. È una dichiarazione d’intenti, un movimento per ricollegare il mondo alla bellezza, alla cultura e alla passione del calcio italiano”.
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