Milano-Cortina 2026, dall’8 aprile vendita libera dei biglietti. Il più caro costa 2.900 euro
Finora ne sono stati venduti 670 mila, su una disponibilità totale di 1,2 milioni: è corsa in tutto il mondo all’acquisto dei biglietti di Milano-Cortina 2026. Mancano 309 all’inaugurazione allo stadio di San Siro. Una data importante per chi vuole acquistare i tagliandi olimpici è quella dell’8 aprile, martedì prossimo: come ha spiegato la Fondazione olimpica prende il via la vendita libera, aperta a tutti e non solo a chi si è iscritto sul portale olimpico. I biglietti saranno in vendita solo sul sito ufficiale di ticketing di Milano-Cortina 2026 per i tifosi di tutto il mondo. Massima attenzione ai bagarini. Nessun’altra piattaforma è autorizzata a vendere i biglietti, a eccezione della piattaforma di On Location, fornitore ufficiale dei Giochi, per i pacchetti hospitality (di solito cari).
Più del 20 per cento dei biglietti avrà un costo inferiore a 40 euro e nel 57% dei casi la spesa non supererà i 100 euro. Molto dipenderà anche dalla competizione che si intende seguire e dallo stato di avanzamento della gara, così come dal settore e dall’età dell’acquirente. Qualche esempio: gare di sci alpino, costo variabile tra i 100 e i 220 euro; gare di bob tra i 70 e i 100 euro; curling tra i 100 e i 150 euro (tra i 40 e gli 80 euro per le qualificazioni).
Prezzi decisamente più alti invece per gli sport più richiesti dei Giochi: il biglietto per la finale del pattinaggio di figura avrà un costo massimo di 1.200 euro, per la finale dell’hockey maschile al Palasport di Santa Giulia a Milano si sale invece a 1.400 euro (prezzo minimo 450, medio 900), mentre per la stessa disciplina al femminile la finale avrà un costo di 480 euro. I prezzi più alti sono previsti tuttavia per la cerimonia di apertura e chiusura. Il 6 febbraio a San Siro, dove si terrà l’apertura dei Giochi, biglietti che vanno da un minimo di 260 euro sino a 2.026. La cerimonia di chiusura all’Arena di Verona avrà un biglietto che va da 950 euro a 2.900. Perché questa differenza? Perché San Siro è molto più capiente dell’Arena. Giovanni Malagò, a capo della Fondazione, ha spiegato: “Il prezzo dei biglietti olimpici non è caro ma in linea con i grandi eventi sportivi del passato, dagli stessi Giochi sino ai Mondiali di calcio”. Comunque assistere alle Olimpiadi è sempre abbastanza dispendioso, basta pensare a Parigi 2024.
Abodi: “Il governo si impegna”. E arriva il commissario per gli stadi
“Abbiamo approvato la riforma costituzionale e in altri provvedimenti abbiamo dimostrato che insieme si possono stabilire delle buone regole. Noi, fino a oggi, abbiamo contribuito al finanziamento di atleti e atlete. Non solo. Abbiamo investito più del doppio del Pnrr nelle palestre scolastiche e in iniziative. Come Caivano, ci sono 1.250 progetti a cui abbiamo contribuito e realizzato in un anno e mezzo: tanta roba. Ma bisogna fare di più se vogliamo trasformare lo sport in un diritto”: lo ha detto il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, in occasione del convegno “Sport e Pace” alla la Sala Zuccari in Senato.
“Se davvero vogliamo riconoscere quel valore educativo e sociale che ha lo sport possiamo e dobbiamo fare meglio, oltre ai contributi costituzionali. A noi interessa la base, con il parlamento e il ministro Schillaci stiamo lavorando affinché si arrivi a capire come rendere accessibili a tutti gli atleti con disabilità gli ausili che sono sì costosi, ma necessari. Più fondi quindi non solo per le palestre ma anche per le protesi, indispensabili”. Abodi è impegnato anche su altri fronti: da quello dei Giochi di Milano-Cortina, di cui ha la delega, sino al commissario per gli stadi che sarà nominato a giorni (e sarà importante in vista degli Europei di calcio 2032). Inoltre il progetto di riforma della Legge Melandri non dipende solo dal Ministero dello Sport ma anche da altri dicasteri: Abodi è ottimista.
Condividi questo contenuto: