Milano-Cortina 2026, il sogno sono 20 medaglie (e magari otto d’oro…)

Venti medaglie, questo è il traguardo che si pone il mondo dello sport italiano in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 (inaugurazione a San Siro fra 276 giorni). Lo ha detto Giovanni Malagò, “dobbiamo migliorare, se arriviamo a venti medaglie sono tre in più rispetto a Pechino 2022, almeno nel 65-70 per cento delle competizioni siamo potenzialmente da medaglia” ha spiegato il n.1 del Coni (che in futuro potrebbe essere nominato presidente onorario), E ha indicato in Flora Tabanelli, freestyle, l’atleta su cui scommettere (a Parigi 2024 ci aveva preso con Tita-Banti nella vela). Ai Giochi invernali di tre anni fa in Cina, in pieno Covid, l’Italia vinse 2 medaglie d’oro, 7 d’argento e 8 di bronzo. Totale, appunto, 17. Ora Malagò se ne augura tre in più. Possibile? L’Italia per ora è ottava nel medagliere delle specialità olimpiche di Milano Cortina 2026 per quanto riguarda i risultati nelle competizioni mondiali nel 2025.

Gli azzurri hanno conquistato 8 ori, 5 argenti e 4 bronzi per complessive 17 medaglie (proprio come a Pechino 22). Negli otto ori c’è anche Federica Brignone, che si spera possa recuperare in tempo per il prossimo febbraio, c’è anche Flora Tabanelli e ci sono Stefania Costantini e Amos Mosaner che hanno appena rivinto nel doppio misto di curling, proprio come a Pechino. Certo non siamo competitivi nell’hockey su ghiaccio e nel trampolino, speriamo una ripresa nel bob visto che sta nascendo la nuova pista di Cortina. Come detto nella classifica mondiale delle specialità olimpiche del 2035 l’Italia è ottava, prima la Norvegia davanti a Usa, Canada e Svizzera. Restare ottavi nel ranking anche a Milano-Cortina 2026 sarebbe di sicuro un ottimo risultato. E poi 8 medaglie d’oro, sarebbero davvero un successo strepitoso, sì perchè le medaglie, è vero, che si contano ma si pesano pure…

Malagò: “Chi chiede discontinuità è lì da 40 anni:…”

“Sul discorso della discontinuità, qualunque presidente arriva, visto che io non sono in condizione di candidarmi, comunque darà una discontinuità, ci mancherebbe che non sia così. Certo fa riflettere, qualcuno dice sorridere, io mi limito a riflettere, che a chiedere discontinuità siano le persone che stanno lì da 40 anni, forse anche qualcosa di più”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine della visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al Centro di preparazione olimpica ‘Giulio Onesti’, rispondendo a una domanda sulla futura presidenza del Coni. “Da sempre chi presenta un’idea va rispettato. Penso che ci sia un discorso di percentuale, si dice spesso che magari coloro che non sono così numericamente tanti, sicuramente hanno maggiore capacità di esprimere un’opinione”, ha aggiunto Malagò che ieri non è stato invitato all’evento di Forza Italia sullo sport, pur essendo in carica come presidente del Coni sino al 26 giugno.

Federpesi e il futuro. Miglietta: “In tanti hanno bisogno della nostra forza”

La Federazione Italiana Pesistica si fa motore di networking al convegno dal titolo “La forza del networking: co-marketing e fattori di successo”, un appuntamento speciale dedicato all’esplorazione delle strategie vincenti nella costruzione di partnership efficaci nel mondo dello sport e del marketing. Il convegno, al quale ha preso parte anche, all’interno della palestra olimpica del Cent Giovanni Malagò, è stata l’occasione per illustrare i progetti dell’area marketing/comunicazione (nel corso dell’ultimo biennio) e, nel contempo, per presentare i nuovi partner in vista dell’appuntamento olimpico di Los Angeles 2028. Ha spiegato il presidente Alberto Miglietta, al comando da sette mesi: “Investire nella rete di relazioni e costruire valore condiviso è oggi una necessità per crescere nel panorama sportivo nazionale e internazionale. Questo convegno rappresenta un passo concreto per approfondire le dinamiche del networking strategico e rafforzare il legame tra sport e impresa. I miei prime sette mesi in qualità di presidente di questa Federazione sono stati vincenti, abbiamo aperto porte e la nostra mente a nuove possibilità. Ci siamo messi in discussione da ogni punto di vista, per arrivare ad essere trasversali con la nostra forza. Ciascuna disciplina ha bisogno della forza ma non c’è altra Federazione che lo fa come noi”.

Matteo Marani: “La serie C è la Lega dei giovani”

La Serie C è la Lega dei giovani, che conta 5 milioni di fans, e quella con i tifosi maggiormente coinvolti. È questo il quadro che emerge dall’analisi della fanbase e

della fruibilità della Serie C curata da Nielsen e presentata nel corso dell’evento Serie C Business Value, ospitato da Regione Lombardia. Il presidente della Lega, Matteo Marani, guarda avanti: “Stiamo lavorando per migliorare la sostenibilità economica del campionato, per dare un futuro solido alla Lega. Il posizionamento della Serie C deve rispettare le nuove esigenze del mondo del calcio”.

Condividi questo contenuto: