Milano-Cortina 2026, Malagò: “Biglietti cari? No, come le altre Olimpiadi”

“Prezzi troppo cari? No, basta vedere i prezzi delle altre Olimpiadi. Noi siamo stati equilibrati e ragionevoli”: lo ha spiegato oggi il presidente del Coni e della Fondazione olimpica, Giovanni Malagò, parlando delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, nel corso del suo intervento alla presentazione dei pacchetti hospitality On Location, società legata al Cio (vedi Spy Calcio del 18 febbraio). “Abbiamo aperto la vendita dei biglietti” per le Olimpiadi 2026 di Milano-Cortina “lo scorso 6 febbraio, molti eventi sono già sold-out”, spiega ancora Malagò. “Sono stati venduti più di 300 mila biglietti, numeri mostruosi. Abbiamo da vendere 1,2 milioni di biglietti, abbiamo già venduto il 20% in 8 giorni. Specie dopo il Covid c’è una grandissima crescita della richiesta dei grandi eventi e l’Italia non è esente, anzi. La gente ha voglia di riviaggiare e muoversi”.

Se i biglietti sono in linea coi grandi eventi sportivi, non solo olimpici, i pacchetti di Milano-Cortina (vale a dire ospitalità, ticket, ristorazione, eccetera) sono indubbiamente impegnativi: ma la On Location, che come detto fa capo al Cio, ha un tipo di clientela che può spendere. “Milano Cortina 2026 rappresenta un percorso di valorizzazione sia dei risultati ottenuti, a dir poco straordinari, sia per i dati che sono estremamente positivi sotto ogni punto di vista. Oggi c’è una fortissima evoluzione di domanda per questo tipo di eventi: sembra che già oltre dieci Nazioni siano interessate a ospitare i Giochi del 2036, significa che c’è tanta domanda, tanto desiderio” ha spiegato ancora Malagò. ”Preoccupazione per lo stato di alcune opere ? Se c’è una cosa che rappresenta un aspetto imprescindibile delle Olimpiadi è che devi essere pronto a quell’ora di quel giorno e di quell’anno. Ricordo ancora una volta che noi ci occupiamo di organizzazione sportiva, non di infrastrutture. Però stiamo lavorando molto bene con la società Simico, siamo in contatto costante e siamo particolarmente felici del work in progress. È chiaro che c’è un cronoprogramma, lo sappiamo benissimo che in alcuni casi è stringente, ma tutto sta andando nella giusta direzione. Abbiamo avuto test event, che confermano la bontà delle opere. Nelle gare di Coppa del Mondo di sci alpino e poi qui, pochi giorni fa, per lo short track. Ora arriverà Livigno.

Poi, a fine marzo, avremo questi test di omologazione per lo Sliding Centre di Cortina. Tra pochissimi giorni due o tre aziende molto importanti entreranno nella partnership. Extracosti? C’è un budget fatto a giugno 2019, all’inizio di questa avventura. Siamo nel 2025, chiunque si rende conto… Si sta lavorando, per quello che si può fare, per cercare le soluzioni. Anche la camicia che si ha addosso nel 2019 costava in un certo modo, oggi costa qualcosa di più e quindi credo che se ne sono resi conto. Poi bisognerà trovare a breve le correzioni”. ”. Ha poi toccato il tema del ritorno delle Olimpiadi a Cortina, 70 anni dopo la prima volta: ”Lì c’era un discorso storico, dovuto anche a quello che successe negli anni precedenti. Io credo che l’Italia in questi settant’anni sia stata in pianta stabile nell’Olimpo dello sport mondiale. Siamo tra i soci fondatori del movimento del Cio e siamo molto ben considerati. C’è molto prestigio, una storia di donne e di uomini che sicuramente in questi anni hanno accompagnato. All’epoca, Giulio Onesti ha avuto un ruolo per cui va solo ringraziato. È chiaro che poi la differenza la fanno le persone, questo è poco ma sicuro”.

Infine, ha spiegato: “Con che ruolo arriverò a Milano Cortina 2026? Partiamo dalla base. Se c’è la salute, ci arriverò comunque come membro del Cio. Se mi ha fatto piacere sentire persone che vorrebbero vedermi presidente del Coni anche alle Olimpiadi? Mi sembra che, salvo eccezioni che si contano su molto meno delle dita di una mano, ci sia un consenso unanime. Insomma, vuol dire che uno ha lavorato discretamente”. A metà si dovrebbe sapere se Malagò potrà ricandidarsi.

Ai Giochi anche emiri e il principe di Tonga

“La Bill Gates Foundation porterà i suoi ospiti, da Usa e Canada verranno molti per l’hockey. Ma anche molti clienti francesi di un certo livello, poi c’è il principe di Tonga che ha comprato un pacchetto eccezionale. Sarà qui per la prima volta a vedere le Olimpiadi invernali, ha preso un pacchetto per Cortina e per Milano. Ci saranno anche molti emiri”: così Emilio Pozzi, SVP & Managing Director on Location Italia, a margine della presentazione dell’offerta dei pacchetti hospitality per la Olimpiadi di Milano Cortina 2026 (www.fondazionemilanocortina.org) . “I Paesi con maggior richieste sono Stati Uniti, Canada, Germania, Giappone e Corea del Sud mentre per ora poche richieste dalla Svizzera mentre molte dall’Olanda per lo speed skating – ha aggiunto – Il fatto che ci sia così grande richiesta fa capire che il progetto è centrato, perché ad esempio atterrare a Milano e ripartire da Verona dopo aver visto le montagne sarà eccezionale”. “Ci sarà la possibilità di sciare ad esempio con Lindsay Vonn e altri ex atleti americani. Ci saranno molto sorprese ma non tutte sono ancora in pista, stiamo aspettando l’omologazione della pista da bob per preparare qualcosa di speciale anche lì.

Ad esempio ci sarà un pacchetto per vedere la montagna dove è stato girato il film Cliffhanger con Sylvester Stallone”. Per quanto riguarda l’età media dei possibili clienti, Pozzi ha spiegato che “c’è tanta gente giovane, non a caso Livigno sarà molto gettonata per vedere le Olimpiadi in maniera diversa”. I prezzi dei pacchetti saranno cari.

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