Milano-Cortina 2026, test di genere per le sciatrici Usa
Il Comitato olimpico e paralimpico degli Stati Uniti (Usocp) ha rafforzato il suo impegno nei confronti dell’ordine di Donald Trump di “tenere gli uomini fuori dagli sport femminili”, annunciando questa settimana di aver iniziato a identificare gli atleti della neve che devono sostenere i test di idoneità in vista dei Giochi di Milano-Cortina 2026. “Il nostro ruolo in questo contesto è stato quello di aiutare a identificare laboratori e opzioni per consentire agli atleti di sottoporsi a tali test”, ha dichiarato il responsabile medico dell’Usocp, Jonathan Finnoff . L’ultima mossa per escludere gli atleti transgender dalla categoria femminile non è solo in linea con l’ordine esecutivo di Donald Trump firmato a febbraio, ma riflette anche la decisione della Federazione Internazionale Sci e Snowboard (Fis) di adottare una politica di test genetici per l’idoneità di genere. “Questa politica è il fondamento del nostro impegno a proteggere lo sport femminile e siamo convinti che ci sia un solo modo equo e trasparente per farlo: basandosi sulla scienza e sui dati biologici”, ha sottolineato il presidente della Fis, Johan Eliasch.
L’organismo internazionale di governo dello sci e dello snowboard segue l’esempio della World Athletics (ex Iaaf) di Seb Coe nell’utilizzare il test genetico “Sry” per determinare il sesso, che si basa sulla presenza o assenza del cosiddetto gene “Sry”, gene che determina il sesso presente sul cromosoma Y degli esseri umani. I test costano circa 250 dollari ciascuno: la Fis non ha rivelato se contribuirà a coprire i costi. Pur non avendo specificato una tempistica, l’Usocp ha deciso di lanciare adesso la sua iniziativa di test. Inizialmente, l’Usocp aveva assicurato di “non avere alcuna politica di ammissibilità”, ma a luglio ha cambiato (silenziosamente) le sue scelte, stabilendo che tutti gli organismi sportivi nazionali dovranno conformarsi al mandato di Trump di escludere gli atleti transgender dalle categorie femminili, a tutti i livelli dello sport. Il presidente del consiglio Gene Sykes del Comitato olimpico Usa ha spiegato che “l’ordine esecutivo per proteggere lo sport femminile negli Stati Uniti è molto coerente con la tendenza internazionale”, sottolineando che molte Federazioni internazionali si stanno muovendo nella stessa direzione. Il Cio si è impegnato ad assumere un ruolo più incisivo nella definizione di queste politiche e ha istituito un comitato specifico per la tutela dello sport femminile. Il comitato, anonimo, sarà presieduto da esperti in sport, salute, diritto e diritti umani e terrà conto delle esperienze delle parti interessate. Nel frattempo, l’organismo nazionale di governo per gli atleti olimpici e paralimpici degli Usa si è guadagnato gli elogi del presidente Trump, e la Casa Bianca ha ribadito la possibilità che l’idoneità di genere possa essere tenuta in considerazione anche per LA28. La nuova presidente del Cio, Kirsty Coventry, deve ancora incontrare il presidente Usa che aveva criticato le scelte di Thomas Bach in occasione dei Giochi di Parigi 2024 in merito al torneo di pugilato. La Coventry aspetta a prendere decisioni: con Trump dovrà discutere dei problemi dello sport, fra cui la difficoltà per i tifosi di alcuni Paesi nell’ottenere i visti per gli Usa.
Abodi: “I giovani sono il presente, vogliamo accorciare le distanze”
Una giornata per mettere al centro il rapporto tra le radici e le prospettive future. E’ andata in scena, all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” la quarta edizione della Giornata Nazionale “Giovani e Memoria”, promossa dal ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, organizzata dalla struttura di missione anniversari nazionali, in collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Gioventù, l’Automobile Club d’Italia e l’Automobile Club Roma e quest’anno dedicata alla “nostalgia di futuro” che vuole essere l’occasione per cambiare paradigma coltivando l’ambizione e l’aspirazione di contribuire a realizzare qualcosa di cui si avverte la mancanza, qualcosa che ancora non è avvenuto. “Guardiamo al futuro con ragionevole ambizione, vogliamo offrire opportunità e accorciare le distanze che ci sono. La presenza di tutti questi ragazzi ha il valore di investimento sul futuro e sul presente; spesso si fa un errore nel parlare dei giovani come nostro futuro. Igiovani sono il presente”, le parole di Abodi.

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