Morte Salvadori, il papà fa causa agli organizzatori della corsa. “Ecco cosa avrebbe salvato Luca”

Maurizio Salvadori, padre di Luca, il pilota 32enne morto il 15 settembre mentre gareggiava a Frohburg, in Germania, in una gara di Superbike dell’Irrc, l’International Road Race Championship, fa causa agli organizzatori della corsa motociclistica. Salvadori lo ha annunciato in un video pubblicato sul canale YouTube del figlio, che conta su oltre 600 mila iscritti, puntando il dito soprattutto sulle barriere protettive che sono saltate via all’impatto con la moto, aprendo un varco verso delle balle di fieno contro cui Luca è andato a sbattere. Secondo il padre “bastava porre le protezioni in verticale, parallele alla pista, per evitare la tragedia”.

Il papà di Salvadori: “Certe persone non possono ricoprire ruoli di responsabilità”

Salvadori attacca anche gli organizzatori e i soccorritori, visto che subito dopo l’incidente “l’unica loro preoccupazione era ripristinare la pista per riprendere la corsa”. Durante l’interrogatorio con la polizia “uno degli organizzatori, definendo superfluo l’intervento delle forze dell’ordine, ha definito ‘normale amministrazione’ l’incidente mortale di Luca. Persone così – prosegue Maurizio Salvadori nel video – devono essere allontanate da ruoli di responsabilità della gare”. Quello giudiziario “è un percorso lungo, difficoltoso e molto costoso”, anche perché “mi risulta che sia la prima volta che in caso di incidente mortale venga intentata una causa. Ma è mio dovere farlo. Deve cambiare qualcosa – conclude – perché certe cose non succedano più”.

Luca Salvadori, il padre accusa: “Mio figlio è morto per barriere messe in maniera criminale”

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