Palmisano, il volley da bambina, il fermaglio della mamma e il marito allenatore: chi è la stella della marcia azzurra

Un metro e 66, 49 kg, il mito di Annarita Sidoti, la marcia come scelta di vita. Antonella Palmisano ha rinnovato la sua leggenda sulle strade di Tokyo con un argento nella 35 km. Le strade giapponesi le portano fortuna. A Sapporo, dove si disputavano le gare olimpiche del 2021 per evitare la calura della capitale, la tarantina (è nata a Mottola, nel 1991) andò a conquistare l’oro nella 20 km, la più classica delle gare a cinque cerchi riservata alle donne. Allora fece festa assieme al suo corregionale (lui di Palo del Colle, in provincia di Bari) Massimo Stano, oro nella sua 20 km: con lui ha condiviso origini, la parabola, a lungo l’allenatore (Patrizio Parcesepe) e il luogo di allenamento, la pineta di Castelfusano, non lontano da Ostia, dove vive. Un’altra caratteristica di “Nelly” è il fermaglio, un fiore in feltro preparato in ogni occasione dalla mamma. Un passato nella pallavolo, poi la scelta del tacco-punta.

Le origini, dalla pallavolo alla marcia

Fino al 2003 Antonella Palmisano giocava, appunto, a pallavolo ruolo libero: fu il suo primo tecnico, Tommaso Gentile, a convincerla a mettere le scarpette e a unirsi a un gruppo di ragazzini. Fu amore, immediatamente. Nel suo palmarès giovanile brilla la vittoria in Coppa del Mondo juniores – risultato senza precedenti per un’azzurrina – a Chihuahua, in Messico, nel 2010. Dal 2012 si è trasferita a Roma per farsi seguire da Patrizio Parcesepe, tecnico delle Fiamme Gialle, il gruppo sportivo militare al quale appartiene. A 24 anni si piazzò a ridosso del podio nei Mondiali di Pechino 2015 (quinta) e ai Giochi olimpici di Rio 2016 (quarta) nonostante una stagione condizionata da un infortunio al tibiale destro. Nel 2017 ha stabilito il record nazionale nei 10.000 su pista (41’57″29) e ha vinto la 20 km in Coppa Europa a Podebrady prima del bronzo ai Mondiali di Londra con 1h26:36, seconda azzurra di

sempre, migliorandosi di oltre un minuto. Un altro bronzo agli Europei di Berlino, nel 2018, prima del matrimonio in settembre con Lorenzo Dessi, a sua volta specialista azzurro della marcia. È diventata primatista italiana nei 10 km su strada nel 2020 con 41:28 a Modena. Nel 2021 ha conquistato il successo per la seconda volta negli Europei a squadre, di nuovo a Podebrady, e poi a Sapporo l’oro alle Olimpiadi del 2021, data dispari per via del Covid (lo stesso virus che ne condizionerà la prestazione a Parigi, 3 anni più tardi).

L’operazione e il ritorno

Si è operata all’anca sinistra nel settembre 2022. È rientrata nel 2023 con il secondo posto agli Europei a squadre di Podebrady in 1h29:19 mentre ai Mondiali di Budapest si è messa al collo il bronzo con 1h27:26, seconda prestazione in carriera. Dall’autunno del 2023 è allenata dal marito Lorenzo Dessi e nel 2024 ha trionfato agli Europei di Roma. Nel 2025 al debutto nella 35 km è riuscita subito a firmare il suo primo record italiano assoluto della carriera con 2h39:35. Ha studiato grafica pubblicitaria. E ha già un posto assicurato nella leggenda dello sport italiano.

Condividi questo contenuto: