Piastri imbattibile, un tris che ricorda Hakkinen
PIASTRI 10
Sesta vittoria in carriera, ma soprattutto quarta stagionale su 6 gran premi e terza consecutiva. Per ritrovare un tris di un pilota McLaren bisogna risalire allo scorso millennio, fine anni ’90, un certo Hakkinen che alla McLaren regalò due titoli Mondiali nel 1998 e nel 1999, beffando la Ferrari. Quanto al 4 su 6 c’è una statistica che già lo incorona campione del mondo. Mai un pilota, che ha vinto quattro volte nelle prime sei corse, ha poi mancato l’appuntamento con il trono iridato. In questo momento è praticamente imbattibile.
NORRIS 9
Ha vinto la gara sprint e si è piazzato secondo in quella tradizionale. Non può quindi certamente essere bocciato. Nei dettagli però si dimostra inferiore allo scatenato compagno di squadra. E in questo momento, a parità di missile fra le mani, i particolari fanno la differenza.
MCLAREN 10
Per far capire cosa sono riusciti a combinare è illuminante la frase di Piastri, subito dopo aver tagliato il traguardo. Due anni fa, a Miami, Piastri era stato doppiato due volte. Ora vince il gran premio rifilando 37 secondi al terzo classificato, Russell con la Mercedes. Un dominio pazzesco. Di questo passo stritolerà la concorrenza, anche se resta l’incognita del cambio regole sugli alettoni e le appendici aerodinamiche dal nono appuntamento, la corsa di Barcellona.
F1, Gp di Miami: dominio McLaren
Mondiale 2025: Calendario | Classifica
RUSSELL 8
Esce fuori, quando il momento conta veramente. Per tutto il week-end sembra in soggezione nei confronti dell’arrembante gioventù di Antonelli, ma alla fine sul podio ci finisce lui. Ringraziando fortuna e strategia. Ma tenendo comunque dietro quel demonio di Verstappen.
ANTONELLI 8
Alti e bassi, figli dei suoi 18 anni. Entra nella storia con la pole position nella gara sprint, ma poi durante la corsa si perde un po’ e, senza penalizzazioni, sarebbe finito fuori dai punti, beffato sin dai primi metri da Piastri. Torna protagonista in qualifica, con il terzo posto finale e la seconda fila, ma poi di nuovo durante la corsa non brilla. E alla fine deve accontentarsi del sesto posto. Il ragazzo però ha stoffa e si farà. Soprattutto dà l’impressione di apprendere molto velocemente.
VERSTAPPEN 8
L’uomo, il pilota meraviglioso, contro la macchina, il razzo McLaren, La sua Red Bull non può reggere il confronto a gioco lungo. Eppure l’olandese prima fa faticare Piastri, costretto agli straordinari per un sorpasso, e poi fa dannare Norris, bastonato sin dalla partenza e poi tenuto dietro per 4 tornate. La sensazione è che stia facendo l’impossibile per restare aggrappato alle gare e alla classifica iridata.
ALBON 8
La sorpresa di giornata. Quinto con la Williams. Meglio delle due Ferrari. Ma pure di una Red Bull (il disperso Tsunoda) e di una Mercedes, quella di Antonelli. Conferma a Miami il suo esaltante avvio di stagione.
LECLERC 4
Male per tutto il week end. La ciliegina sulla torta il litigio plateale con Hamilton. Finisce davanti al compagno di squadra, ma solo perché l’inglese, a sua volta beneficiato da un ordine di scuderia in precedenza, lo fa passare. I due duellano solo a parole, non in pista. Ma l’impressione è che il feeling fra loro sia già finito.
HAMILTON 4.5
La differenza è data dal podio preso con le unghie nella gara sprint del sabato, frutto di una sua idea geniale sulla scelta delle gomme. Per il resto buio assoluto, persino il rischio di finire dietro a Sainz e alla sua Williams. E a proposito dell’ex ferrarista, finisce suo malgrado per essere coinvolto in una frecciata via radio di Hamilton che sarà colonna sonora della stagione. Aveva appena fatto passare Leclerc e Lewis candidamente all’arrivo di Sainz chiede : devo far passare anche lui?
SAINZ 7
Sicuramente gode dentro. Scaricato per far posto ad Hamilton, sulla piccola Williams dà del filo da torcere alla Ferrari e per poco non finisce davanti. Chissà che un giorno non debba benedire il suo divorzio da Maranello.
FERRARI 3
Si becca un minuto di distacco dalle McLaren. La domanda sorge spontanea: ma perché hanno deciso di rifare completamente la macchina, dopo che nella passata stagione hanno conteso il titolo costruttori alla McLaren sino all’ultima gara? Comunque la si giri, difficile non parlare di decisione incomprensibile.
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