Samuel Nmomah: “La cultura batte il razzismo ignorante”. Alle 20 boxe live streaming su Repubblica
Roma – “Io qui sto bene, mi sento talmente italiano che ho ritardato nel richiedere la cittadinanza. Poi ho capito che invece non dovevo più perdere tempo, perché se voglio sventolare il tricolore sul ring, magari dopo aver conquistato un titolo Europeo, devo essere italiano non solo nell’anima ma anche sulla carta”.
Samuel Nmomah è nato vicino Lagos, in Nigeria 28 anni fa. Ha combattuto 20 incontri vincendoli tutti (5 prima del limite), e stasera sarà il protagonista principale della riunione al Palasport del Lago di Novara: il tutto live streaming su Repubblica.it dalle ore 20, con ben 4 match in programma e telecronaca affidata a Giacomo Brunelli con il commento tecnico dell’ex campione del mondo Alessandro Duran. Avversario, il danese di origini libanesi Abdul Khattab (20-3-1 il record), in palio il titolo del Mediterraneo Wba dei pesi medi.
Samuel, come è stato l’avvicinamento al match?
“Sto bene, non vedo l’ora di salire sul ring della mia città davanti al mio pubblico. Sono stragasato all’idea di portare a Novara una cintura così prestigiosa”
Novara è la sua città d’adozione, ma la sua storia parte in Nigeria.
“Ci sono stato da ragazzino, fino a 12 anni. Ma gran parte della mia vita è stata in Italia, ci sono arrivato insieme a mia madre. Invece mio padre ha scelto gli Stati Uniti”.
A Novara si sta costruendo il suo futuro.
“Si, in tutti i sensi. Sono fidanzato da tantissimi anni con una ragazza di Novara, stiamo aspettando la scintilla per fare il passo in più e pensare al matrimonio”.
Magari con la sicurezza economica, sperando che arrivi dalla boxe.
“Ancora in Italia serve lavorare se si è pugili professionisti. Io ad esempio sono addetto alla sicurezza nei locali, ho dei dei contratti part time che mi danno il tempo di allenarmi. Poi è chiaro che se divento campione del mondo il discorso potrebbe cambiare”.
Campione del mondo, ci spera?
“Certo, ci spero e ci credo fin da quando ero bambino. Combattere per un mondiale a Las Vegas e tornare con la cintura in Italia. E’ un sogno e voglio provare a viverlo”.
Condizione necessaria, anche se ancora non sufficiente, è vincere stasera…
“Certo. Khattab è un uomo esperto che sa stare molto bene sul ring. Ha debuttato da PRO quando io debuttavo va dilettante, è abile nel portare il match in bagarre e io devo essere perfetto nel non cadere nel tranello”.
Lei come lo affronterà?
“Con grande concentrazione e adeguandomi alle circostanze. Io sono un tecnico, ma se c’è da trasformarmi in fighter non mi tiro di certo indietro”.
Ma torniamo alle origini. Ha nostalgia della sua Nigeria?
“Ogni tanto ci torno, è anche vero che l’ultima volta che ci sono stato ormai mi guardavano come fossi uno stranieri…”.
E l’Italia? Secondo lei è un paese dove c’è razzismo?
“Qui le devo dare una risposta articolata. Appena arrivato, da bambino, di problemi ne ho avuti abbastanza. Penso che il razzismo sia frutto dell’ignoranza, se non conosci e capisci la cultura di chi viene da lontano finisci per temerla. Penso che la vecchia generazione sotto sotto ha un po’ di timore di una Italia multietnica, ma ora con il mondo globalizzato, i social, si vive molto meglio. Alla fine della fiera ho conosciuto persone che sembravano razziste che poi sono diventati miei carissimi amici…”.
Quatto match live sstreaming su Repubblica.it
Aprirà il programma il fratello di Samuel, Joshua, in un match di supermedi contro Santos Medrano. A seguire Cezar Ieseanu contro Garces Ibarguen Santiago e prima del main event, un altro match con una cintura in palio. Il titolo del Mediterraneo WBA dei superpiuma tra Catalin Ionescu e Alex De La Rosa.
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