Sarrazin cade in prova a Bormio: operato alla testa per un ematoma cranico. Polemica sulla pista
Cipryen Sarrazin è ricoverato in terapia intensiva neurologica all’ospedale di Sondalo dopo la terribile caduta nel corso della seconda prova in vista della discesa libera di coppa del mondo sulla pista Stelvio di Bormio: è stato operato nella serata di venerdì per ridurre l’ematoma cerebrale provocato dalla caduta.
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Il 30enne francese, che giovedì era stato il più veloce nella prima prova, è letteralmente volato in aria su un salto a tre quarti dei 3.442 metri della pista, in fondo al muro di San Pietro, nel tratto che immette nei curvoni finali che portano al traguardo, battendo con violenza la testa e la schiena e scivolando poi nelle reti. Sarrazin si è fatto sorprendere da un dosso, che gli ha fatto perdere il controllo degli sci e lo ha catapultato in aria: dopo l’atterraggio, durissimo, sulla schiena, lo sciatore è scivolato per un lungo tratto prima di essere fermato dalla rete di protezione laterale. L’air bag di protezione si è aperto.
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Per Sarrazin “un’emorraggia vicino al cervello”
Vincitore lo scorso anno proprio sulla Stelvio, la pista che nel 2026 sarà teatro della discesa libera olimpica maschile di Milano Cortina, Sarrazin ha ricevuto un primo soccorso in pista, durato venti minuti, e poi è stato trasportato in elicottero in ospedale: la diagnosi, “ematoma cranico subdurale”, un’emorragia vicino al cervello, aveva destato grande preoccupazione sullo stato di salute del francese, l’anno scorso secondo nella coppa del mondo di discesa libera, grazie a tre successi (a cui se n’è aggiunto uno in SuperG). Sarrazin, che era comunque cosciente, è stato operato nella serata di venerdì per drenare l’ematoma.
Frattura di tibia e perone per l’azzurro Zazzi
Dopo la caduta del francese la prova è stata interrotta per 25 minuti prima di riprendere (il canadese Cameron Alexander è stato il più veloce). Poi ci sono state altre cadute, come quella dell’azzurro Pietro Zazzi, 30 anni: lo sciatore valtellinese, a sua volta portato a valle in elicottero, ha riportato la frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra. Necessaria l’operazione chirurgica, a Milano, per la riduzione delle fratture. La sua stagione agonistica è finita.
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La polemica degli atleti: “Pista troppo pericolosa”
Gli atleti hanno duramente attaccato la preparazione della pista. Si è esposto più di tutti un compagno di squadra di Sarrazin, il francese Nils Alegre: “Questa pista è mal preparata: sono 40 anni che se ne occupano, ma non sanno fare nulla, se non rendere tutto troppo pericoloso per gli sciatori. Non c’è rispetto per gli atleti, bisogna rallentare la velocità. Non meritano di avere le Olimpiadi qui, non voglio nemmeno pensare ai Giochi che nel 2026 si svolgeranno su questa pista”.
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Odermatt: “Qui è una lotta per la sopravvivenza”
Più equilibrato lo svizzero Marco Odermatt, detentore della Coppa del mondo che comunque, parlando ai media del suo Paese, ha descritto l’intera discesa della pista di Bormio “come una lotta per la sopravvivenza”.
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Gli organizzatori: “Migliorata la sicurezza in pista”
Gli organizzatori si sono difesi per bocca di Omar Galli, direttore di gara della Coppa del mondo di Bormio: “Quello dello ‘Stelvio’ è un pendio sfidante che gli atleti conoscono ormai benissimo dopo tante stagioni. Come ogni anno, è stato svolto un grande lavoro di preparazione nei giorni precedenti abbiamo implementato fortemente il livello di sicurezza in pista con l’inserimento delle nuove reti. Nello sport outdoor, purtroppo, le variabili del meteo possono condizionare le reazioni della pista in alcuni punti”.
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