Tifo caldissimo alla Napoli Tennis Cup. Anche troppo. Non è la prima volta e a farne le spese questa volta è un nome pesante: Jacopo Berrettini, fratello minore di Matteo, campionissimo del tennis azzurro. Impegnato nel match di qualificazione contro Giovanni Fonio, decisivo per entrare nel tabellone principale, Jacopo s’è trovato avanti 5-3 al tie-break del terzo set quando ha sbagliato un comodo diritto, disturbato da un urlo arrivato dagli spalti un attimo prima di colpire la pallina.

Miami, Paolini in semifinale e Berrettini ai quarti

A nulla è servita la protesta di Berrettini junior nei confronti dell’arbitro. Il numero 315 del mondo ha poi sbagliato un altro colpo sul 6-7, perdendo la partita e le staffe, distruggendo la racchetta e lanciando sguardi gelidi ai pochi presenti in tribuna, che intanto si lasciavano andare a un’esultanza sfrenata.

Notiamo subito un clima disteso a Napoli, sulle orme di quanto accaduto la scorsa stagione

Nel tiebreak finale Jacopo Berrettini prima viene disturbato prima di colpire un dritto sul 5-3, poi sfoga tutta la sua frustrazione alla fine del match

E siamo solo al Lunedì pic.twitter.com/j7IzOEjt3R— Smash in Rete (@Smash_in_rete) March 24, 2025

L’episodio viene denunciato su X dalla pagina Smash in Rete, in cui si allude a quanto accaduto lo scorso anno, quando gli spettatori tifarono addirittura contro un giocatore di casa, il torrese Raul Brancaccio. E fu proprio Brancaccio che in un’intervista a Repubblica denunciò: “Più facevo punti più dalle tribune mi urlavano offese irripetibili: erano scommettitori che avevano puntato sul mio avversario”. L’ombra delle scommesse tornerebbe, dunque, ad allungarsi anche sull’esito del match tra Berrettini e Fonio.

Una piaga, quella delle scommesse, difficile da debellare e che anzi si allarga sempre più a macchia d’olio, complici le giocate sempre più specifiche in una singola partita o in un singolo game. Per ora nessuna reazione sui canali social da parte di Berrettini jr, che solo domenica si era detto entusiasta di giocare a Napoli e di essere stato raggiunto anche da amici e familiari provenienti da Roma.