Tennis, Berrettini si arrende in finale a Borges nel Challenger di Phoenix
Matteo Berrettini non riesce a completare nel migliore dei modi il suo ritorno in campo dopo 6 mesi e mezzo. Dopo aver vinto 4 partite di fila (3 delle quali in rimonta) nella finale del Challenger 175 di Phoenix si è dovuto arrendere al portoghese Nuno Borges, n. 60 del mondo, che lo ha sconfitto col punteggio di 7-5, 7-6 (7/4). Il ko impedisce al tennista romano di portarsi già al n. 113. Si deve accontentare di scalare 12 gradini e risalire dal 154° al 142° posto.
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Berretini spreca un break di vantaggio nel primo set
Berrettini ha iniziato la finale nel migliore dei modi, strappando immediatamente la battuta all’avversario. Salito 4-2, però, ha avuto un passaggio a vuoto: ha subìto 9 punti di fila a ha perso il servizio a 0. Si è procurato la palla del contro-break sul 4-4 ma l’ha sciupata e ha finito per perdere 5-7 al terzo set-point subendo un nuovo break. In questo ultimo gioco c’è stato un episodio curioso: sul 15-40 Berrettini ha messo a segno un servizio vincente che il sensore elettronico ha segnalato erroneamente fuori. Il giudice di sedia si è visto costretto a decretare la ripetizione per punto disturbato ma Borges, con signorilità, ha concesso il 15 all’azzurro che, comunque, non è riuscito a salvare anche il terzo set-point nel punto seguente.
Matteo Tradito dal dritto
Nel secondo set Berrettini è stato tradito dal servizio nell’8° gioco: complici due doppi falli ha perso la battuta ed è scivolato sotto 3-5 ma ha avuto un sussulto d’orgoglio e, grazie a due errori non forzati del portoghese, è rientrato in partita. Sul 4-5 si è visto costretto ad annullare un match-point (risposta di rovescio lunga di Borges) prima di riprendere il rivale sul 5-5. Qui l’azzurro non ha avuto fortuna: nella prima delle due palle-break che si è procurato Borges è stato aiutato dal nastro ed ha tratto ulteriore forza per portarsi sul 5-6. Berrettini ha cancellato un secondo match-point con un servizio vincente e poi si è rifugiato nel tie-break. Invano è scattato avanti 3-0. Sul 4-3 il dritto lo ha tradito (3 errori) e ha finito per cedere 4-7 dopo 1h e 57’ di gioco.
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