Un tedesco a Londra: Tuchel ct non piace agli inglesi

LONDRA — Tre giorni fa, il Telegraph scriveva che l’eventuale ingaggio di Pep Guardiola a nuovo allenatore dell’Inghilterra sarebbe stato il «progetto più ambizioso». Ma alla notizia dell’arrivo del tedesco Thomas Tuchel, lo stesso giornale sbotta: «L’allenatore della nazionale deve essere inglese!».

Orgoglio e pregiudizio. Perché per Guardiola «avremmo fatto una eccezione», verga il Daily Mail in un esplosivo editoriale inondato di critiche. Ma aver scelto un bavarese alla guida della nazionale dei Tre Leoni è un oltraggio per tutti gli inglesi più tradizionalisti e gli stessi tabloid. Che da sempre soffiano sul fuoco anti-teutonico e che tuttora considerano la Germania di oggi un atavico nemico. E ora, con Tuchel allenatore, che fine farà il coro “Two World Wars, One World Cup, popopò!”, e cioè due guerre mondiali vinte e una Coppa del mondo, quella del 1966 proprio contro i tedeschi? Oppure “Ten German Bombers”, canto “discriminatorio” che ricorda i bombardamenti della Luftwaffe nazista sul Regno Unito durante la Seconda Guerra mondiale?

L’Inghilterra è spaccata in due. Da una parte della trincea ci sono coloro che sostengono la scelta del 51enne Tuchel. Persino un tabloid di destra come il Sun ieri ha aperto la prima pagina con il cubitale “Fußball kommt nach Hause”, versione tedesca del dolceamaro mantra “Football is coming home”. Sull’altra barricata, invece, il Telegraph — «Il nostro allenatore deve essere un patriota inglese!» — mentre è psicodramma al Daily Mail: «Questo è un giorno nero. Così siamo diventati lo zimbello del mondo. Dopo un veterano della nazionale come Southgate, ora ci ritroviamo Tuchel, con un assegno ricchissimo e nessun legame con tifosi e giocatori. Non abbiamo imparato niente dalla mentalità “prendi i soldi e scappa” di altri stranieri come Eriksson e Capello?».

Ma Tuchel, contratto da 6 milioni di euro per 18 mesi da gennaio, non ci sta. In conferenza ripete di «essere onorato», «non vedo l’ora di provare a vincere il Mondiale, perché questa squadra è molto forte», «le basi lasciate da Southgate sono ottime» e che «tra trionfo e fallimento sarà questione di dettagli». Ma canterà God Save the King? «Non lo so, devo ancora decidere». Di certo, in Inghilterra con il Chelsea ha vinto una incredibile Champions League nel 2021 «proprio con un contratto di 18 mesi», scherza apotropaico. Ma anche se l’Inghilterra dovesse trionfare al Mondiale sessant’anni dopo Wembley, per tabloid e revanscisti dover ringraziare un “crucco” resterà un’onta indelebile. Comunque vada, sarà un fallimento.

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