Caso Almasri, le carte dell’accusa: l’aiuto al torturatore libico e il volo di Stato sospetto
ROMA — Due accuse: non aver risposto alla polizia giudiziaria e alla corte d’Appello di Roma, spingendo così i magistrati a scarcerare il presunto assassino e torturatore libico, Najeem Osema Almasri Habish. Aver messo a sua disposizione un volo di Stato per tornare a Tripoli ben prima che i giudici si esprimessero e che il ministero degli Interni firmasse il decreto di espulsione.
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