Caso Almasri, Vespa replica alle critiche: “Chiedete ai governi Renzi e Gentiloni…”

“L’onorevole Ruotolo chieda chiarimenti sulle “cose sporchissime” che fanno governi d’ogni colore e latitudine a Marco Minniti e Nicola Latorre, che per conto del Pd si sono occupati al più alto livello della sicurezza nazionale”. Bruno Vespa risponde così al responsabile Informazione della segreteria Pd, che lo aveva criticato per il commento durante la puntata di “Cinque Minuti” dedicato al caso Almasri. Vespa, difendendo l’operato del governo Meloni, aveva affermato: “In ogni stato si fanno delle cose sporchissime per la sicurezza nazionale”. Il giornalista tv rilancia: “Sul generale Almasri i governi Renzi e Gentiloni sanno certamente qualcosa”.

Vespa difende il governo Meloni: “In ogni Stato si fanno cose sporchissime per la sicurezza”

A chiedere le scuse da parte di Vespa per aver tirato in mezzo il governo Renzi, è il presidente dei senatori di Italia viva Enrico Borghi: “Bruno Vespa cita Matteo Renzi a proposito del generale Almasri. Spiace prendere atto che Vespa è ormai il portavoce di Fratelli d’Italia. Ma potrebbe essere utile ricordargli che la linea degli accordi con la Libia non è stata seguita dal governo Renzi, ma – casomai – dai governi successivi. Se Vespa vuole parlare di Renzi farebbe bene a informarsi prima. Attendiamo le scuse del conduttore”.

Bruno Vespa cita @matteorenzi a proposito del generale Almasri. Spiace prendere atto che Vespa è ormai il portavoce di Fratelli d’Italia. Ma potrebbe essere utile ricordargli che la linea degli accordi con la Libia non è stata seguita dal Governo Renzi, ma – casomai – dai Governi…— Enrico Borghi (@EnricoBorghi1) January 31, 2025

Pronta la controreplica di Vespa che in una nota scrive: “A me risulta che i due tecnici italiani Bruno Cacace e Danilo Colonego rapiti (forse dall’Isis) in Libia ai confini con l’Algeria il 19 settembre 2016 (governo Renzi) furono liberati il 5 novembre con l’aiuto della milizia Rada di cui Almasri è il numero 2. Di Rada si sono serviti tutti i governi successivi per risolvere casi spinosi. Naturalmente si tratta di operazioni riservatissime e si può dire tutto e il contrario di tutto, ma a me questo risulta. Se poi i due tecnici sono stati liberati dalla Befana, mi scuso con il presidente Renzi”. L’ex premier, intervenendo a Metropolis sul sito di Repubblica, commenta: “Borghi, il nostro capogruppo al Copasir, ha fatto notare a Vespa che l’accordo Minniti parte con il presidente Gentiloni, io avevo una posizione diversa. A quel punto gli facciamo notare che ha fatto un errore e Vespa dice una cosa, una informazione che è un segreto di Stato: sarebbe curioso sapere chi gli passa informazioni usandolo come portavoce del governo”. E aggiunge: “Io so che quella informazione che lui ha dato io non l’avevo. Quindi qualcuno gliel’ha passata”.

Il giornalista intanto risponde anche al principale sindacato dei giornalisti Rai, che con il suo esecutivo aveva osservato “così non è informazione ma propaganda che sa di regime”. “All’Usigrai posso solo perdonare l’ignoranza”, spiega. Mentre nei confronti dei 5 Stelle – che lo hanno invitato a lasciare la Rai per candidarsi in FdI – il conduttore di “Porta a Porta” non nasconde la sua “meraviglia per il M5s che ha un presidente premier in due governi”.

“Dovrebbero sapere benissimo – ribatte ai suoi critici – che operazioni moralmente discutibili vengono fatte in ogni Stato da governi di ogni colore, per ragioni di sicurezza nazionale. Con tutto il rispetto invece che denunciarmi alla Vigilanza Rai, chiedano chiarimenti al Copasir”.

Fanno quadrato attorno a Vespa invece i componenti di Fratelli d’Italia della commissione Vigilanza Rai. “Lascia interdetti – affermano – l’ennesima polemica pretestuosa imbastita dalle sinistre e dal M5s verso le dichiarazioni di Bruno Vespa rilasciate ieri sera nel corso della trasmissione “Cinque minuti”. Legittime rimostranze di fronte alla solita propaganda della sinistra, che alla tutela dell’interesse nazionale preferisce quella del proprio consenso”.

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