Congresso Lega, Salvini segretario fino al 2029: io al Viminale? Parlerò con Meloni, a disposizione

FIRENZE – Ieri erano stati i due capigruppo di Camera e Senato, Molinari e Romeo, a rilanciare. Oggi ci pensa direttamente Matteo Salvini: “Io al Viminale? Matteo Piantedosi è un amico ed è un ottimo ministro. Questo è un congresso di partito. È mio dovere ascoltare quello che i sindaci e gli elettori ci chiedono” e di quello che mi chiedete “con serenità parlerò sia con lui che con Giorgia Meloni. Sono a disposizione dell’Italia e della Lega”, dice dal palco di Firenze chiudendo il secondo giorno di congresso della Lega alla fortezza da Basso, quello che lo ha incoronato per la terza volta segretario del Carroccio, senza sfidanti. Il prossimo obiettivo della Lega: “Siamo i secondi della coalizione, vogliamo tornare i primi, a tirare il gruppo. È chiaro”.

Salvini chiude il congresso

Ripercorre la storia del partito mostrando manifesti storici, porta il saluto di Umberto Bossi “che siamo andati a trovare e che tornerà presto a Roma, quando ci saranno votazioni importanti”. Rende omaggio a Silvio Berlusconi mostrando la foto in cui è ritratto insieme a Vladimir Putin e George W. Bush a Pratica di mare. E prova a chiarire, dopo le tensioni dell’ultimo periodo specialmente con l’altro vicepremier Tajani: “Non ci faranno mai litigare nel centrodestra, ci stanno provando da due anni e mezzo. Non siamo un partito unico, siamo una coalizione di soggetti diversi”. A proposito di politica estera, “i contro dazi raddoppierebbero i problemi per le aziende italiane ed europee. Chi parla di guerre commerciali è nemico dell’industria italiana e europea”, commenta davanti alla sua platea. “È a Bruxelles il problema per le nostre imprese. È lì che bisogna usare la motosega di Milei. Il primo azzeramento dei dazi lo può decidere domani la commissione europea e poi vai a trattare con Trump, la Cina e il Messico”, continua. Dall’Ue al 25 aprile. Il tono si alza quando precisa che il 25 aprile “non è delle bandiere rosse e dei ‘compagni’, il primo maggio è di tutti i lavoratori, non solo della Cgil. Rimettiamo le cose a posto: giù le mani dalla storia italiana”. E rivolgendosi ai giovani del suo partito, esorta: “Andiamo fuori da licei e università a portare a chi non la conosce la carta di Chivasso che nel dicembre del ’43 scriveva che solo il federalismo avrebbe creato pace e prosperità. La Liberazione l’hanno fatta anche gli abitanti delle Valli montane che hanno scritto la ‘carta di Chivasso’, non solo gli altri e quindi hanno la stessa dignità”, conclude Salvini, rieletto per acclamazione e confermato segretario della Lega, in carica fino al 2029. Per effetto del nuovo statuto approvato ieri, il suo mandato si allunga di dodici mesi e quindi durerà 4 anni. “Vorrà dire che al prossimo consiglio federale il mio orgoglio sarà di essere delegato, perché qua – non so chi – c’è sicuramente il prossimo segretario federale. Non vedo l’ora”, dice facendo intendere che questo sarà il suo ultimo mandato al vertice del partito.

La chiusura la dedica al suo popolo perché “non sarei nulla se non ci foste voi che marciate e camminate con me. I singoli non vanno da nessuna parte”. E dopo un’ora sul palco cede alla commozione parlando dei figli: “Il tempo che tolgo alla mia famiglia è quello che mi pesa di più. Ma è giusto farlo”, dice con la voce rotta.

Vannacci tesserato

Oggi è anche il giorno di Roberto Vannacci, che di mattina presto chiacchiera in una saletta privata col vicepremier, ma davanti ai cronisti, sulle prime, non scioglie il nodo della sua iscrizione al partito: “Io tesserato? Il clima è temperato”. Battuttone. Poi però la tessera viene consegnata, con tanto di abbraccio, proprio nelle mani dell’europarlamentare. “Sono orgoglioso, migliore risposta al popolo della Lega e alle ansie e turbamenti di tanti retroscenisti, siamo qua e andremo lontani”, commenta Salvini.

L’intervento di Marine Le Pen

Dopo Elon Musk, ecco Marine Le Pen. Sui maxi schermi appare per prima, collegata da Parigi, dove oggi il Rassemblement National manifesta contro la sentenza che ha dichiarato ineleggibile la politica francese, condannata per avere frodato l’Europarlamento. Il discorso di Le Pen è un misto di vittimismo e rivendicazioni. Zero accenni alla maxi-frode che per i giudici ha messo in atto. I leghisti le tributano una standing ovation. “Sai benissimo quello che sto vivendo perché lo hai vissuto anche tu. Sai gli attacchi che vengono oggi perpetrati dalla giustizia contro i dirigenti” che proteggono gli interessi del Paese – dice Le Pen – Questo attacco è molto violento contro tutto il popolo francese. La violenza di questa condanna è basata su una violazione per il fatto che noi contestavamo le istituzioni europee. Quindi si tratta di un esercizio della nostra sovranità e del diritto all’autodeterminazione. Ma la nostra lotta sarà come la tua, pacifica e democratica e l’esempio viene da Martin Luther King. Sono i diritti civili e civici a essere mesi in discussione, non siamo i sovranisti dei cittadini di serie B” e quindi “dobbiamo essere trattati come cittadini di serie A”. La sentenza, continua la presidente del Rassemblement National, “rimette in discussione il futuro del nostro Paese, il futuro dei francesi che non potranno votare per un candidato che loro vogliono vedere alla guida del nostro Paese, visto che ero favorita per le elezioni presidenziali. Noi lotteremo, non abbasseremo mai le braccia di fronte a questa violenza. Utilizzeremo tutti gli strumenti giuridici per poter presentarci alle elezioni presidenziali”. Concludendo, un saluto alla platea leghista: “Il vostro sostegno mi commuove e emoziona”. Risponde Salvini: “Buona vita, Marine, buona battaglia e coraggio”.

Il videomessaggio di Meloni

La premier Giorgia Meloni manda un videomessaggio: “Andremo avanti pancia a terra fino alla fine della legislatura”, assicura facendo riferimento alla riforma del premierato, a quella della giustizia, a quella dell’Autonomia differenziata, e spiegando che “continueremo a difendere i confini e a combattere l’immigrazione illegale di massa. Siamo al governo per lavorare, per essere al servizio degli italiani, per fare ciò che nessun altro ha avuto il coraggio e la forza di fare in tanti anni. Ecco perché andremo avanti, pancia a terra, fino alla fine della legislatura, per costruire col premierato un sistema politico stabile e rimettere in capo ai cittadini la scelta su chi debba governare, per liberare con la riforma della giustizia la magistratura dalle correnti politicizzate, per garantire con l’autonomia differenziata gli stessi livelli delle prestazioni a tutti i cittadini, a prescindere dalla regione nella quale vivono”. Salvini ringrazia l’alleata. O meglio “l’amica per il suo messaggio al Congresso. L’autonomia e il premierato vanno insieme mano nella mano” precisando che “sull’autonomia, non è un capriccio ma la salvezza di tutta l’Italia, serve a dare parità a di condizioni e di diritti, il merito”.

Gli altri interventi

Tra i padiglioni della fortezza passeggia il parlamentare iper assenteista ed editore di Libero, Il Giornale e Il Tempo, Antonio Angelucci. Ad aprire i lavori un lungo discorso di Armando Siri, capo dei dipartimenti della Lega e sempre più ideologo del partito. “Due milioni di persone oggi in Italia hanno una vita migliore grazie alla flat tax al 15% ed è merito della Lega. La politica è prima di tutto sentimento, comunità, famiglia. Ringrazio Matteo Salvini per aver sempre sostenuto con convinzione il progetto della Scuola di formazione politica, che quest’anno celebra con orgoglio i suoi primi dieci anni di attività”, le parole di Siri. Che ha poi salutato Vittorio Sgarbi ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 24 marzo scorso per le conseguenze di una sindrome depressiva.

Ospiti i sovranisti europei

In scaletta anche un video di Viktor Orbán: “Siete stati messi in silenzio con metodi peggiori della dittatura comunista, ma caro Matteo bisogna fare sacrifici per proteggere i cittadini, qui in Ungheria ti siamo grati. Hai rischiato la tua libertà per proteggere gli italiani. Siamo orgogliosi di combattere al tuo fianco”, il messaggio del primo ministro dell’Ungheria e presidente di Fidesz. Tra gli altri sovranisti, anche l’olandese Geert Wilders (“È un grande onore essere un vostro amico. Non c’è dubbio: se fossi italiano sarei un uomo della Lega. Siamo in un mondo pericoloso e la Lega è ancora più necessaria”) e lo spagnolo Santiago Abascal. “Ci siamo alleati contro l’immigrazione illegale, la perdita di identità, contro chi calpesta la democrazia, come hanno fatto con Salvini, in Romania e recentemente in Francia, contro la nostra cara e amata Marine Le Pen, che sarà la prossima presidente di Francia. Subiamo molti attacchi”, dice nel suo intervento il presidente di Vox e del partito Patrioti per l’Europa.

In mattinata parla anche il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini: “Sui dazi abbiamo la grande necessità di dialogare e negoziare con gli Stati Uniti e il negoziato deve avvenire da parte dell’Unione europea in modo unitario”.

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