Crisi internazionale, La Russa risponde alle opposizioni. Martedì convocati i capigruppo
ROMA – Le opposizioni chiamano, Ignazio La Russa risponde. Se ieri i capigruppo a Palazzo Madama, Francesco Boccia (Pd), Stefano Patuanelli (M5S), Raffaella Paita (IV), Peppe De Cristofaro (Misto-Avs) hanno inviato una lettera al presidente del Senato per sollecitare, alla luce degli eventi intenzionali delle ultime settimane, la convocazione di una sessione parlamentare per un confronto con la presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri e il ministro per gli Affari europei, La Russa è pronto a convocarli a stretto giro di boa.
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A quanto si apprende il presidente del Senato incontrerà martedì prossimo i capigruppo delle opposizioni. Nel testo inviato alla seconda carica dello Stato si legge, tra l’altro, come sia “opportuno, presentarsi davanti alle Camere per riferire al Parlamento circa i cruciali fatti europei ed internazionali che stanno trovando svolgimento davanti agli occhi sgomenti del Paese”.
Salvini rincara la dose: “Macron? Un po’ permaloso”
“Gentile presidente – hanno scritto i quattro capigruppo – abbiamo atteso per settimane un sussulto di dignità istituzionale da parte del governo. Attesa vana. Niente il parlamento ha saputo sul dettaglio dell’accordo europeo sui dazi commerciali sottoscritto con gli Stati Uniti d’America; niente sul ruolo italiano nella complessa e tragica vicenda ucraina; niente ancora su quante e quali azioni intenda il governo mettere in atto per contrastare la follia di Gaza; niente ancora sugli sbarchi e sulle morti in mare che continuano drammaticamente a contraddire la propaganda governativa; e, infine, con grande imbarazzo abbiamo tutti dovuto assistere alla convocazione della nostra ambasciatrice presso il ministero degli Esteri francese ‘a seguito dei commenti inaccettabili’ del vice premier Salvini contro il presidente Macron, per niente rassicurati – tutt’altro – dalle dichiarazioni del ministro Tajani che ha prontamente dovuto rivendicare come propria competenza la politica estera del nostro paese. In una compiuta democrazia parlamentare, non bastano certo stringate interviste, né i virgolettati in qualche resoconto di stampa, né qualche post sui social network. Serve, urgentemente, un confronto nelle aule parlamentari. Per questo, certi di incontrare il suo favore, le chiediamo di voler convocare quanto prima l’aula del Senato in una sessione appositamente dedicata”. Un appello che sembra non essere caduto nel vuoto: martedì intanto il vertice tra la seconda carica dello Stato e i capigruppo dell’opposizione. In attesa che il confronto possa spostarsi in aula.
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