Ddl sicurezza, Consiglio d’Europa ai senatori: dite no. La Russa: “Inaccettabile interferenza”

“Dite no al ddl Sicurezza, viola i diritti umani”. Il Consiglio d’Europa scrive ai senatori italiani ed è scontro tra il commissario Michael O’Flaherty e Ignazio La Russa, che parla di “inaccettabile interferenza” e respinge, oltre che nel metodo anche nel merito – “non condivido le argomentazioni” –, la lettera inviata il 16 dicembre ma resa nota soltanto oggi. “Difendiamo l’autonomia del Parlamento autonomo”, interviene il dem Francesco Boccia, che aggiunge: “Ma il governo lo cambi”. “Parole molto gravi,” – attacca Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee – “è inammissibile che la destra continui a sentirsi al di sopra della legge”.

Contro il disegno di legge, approvato dalla Camera e ora in commissione a Palazzo Madama, lo scorso fine settimana sono scese in piazza a Roma decine di migliaia di persone.

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La lettera del Consiglio d’Europa

“Chiedo rispettosamente ai membri del Senato di astenersi dall’adottare il disegno di legge, – ha scritto il commissario per i diritti umani, l’irlandese O’Flaherty – a meno che non venga modificato in modo sostanziale per garantire che sia conforme agli standard del Consiglio d’Europa in materia di diritti umani”.

Ricorda la lettera: “I diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica, sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, sono una pietra miliare della società democratica”.

Il disegno di legge, “se adottato” – continua la missiva del Consiglio d’Europa – “introdurrebbe reati definiti in termini vaghi, criminalizzando, tra gli altri, atti come l’interruzione del traffico con il proprio corpo e le proteste che ricorrono alla resistenza passiva nelle carceri e nei centri di detenzione”.

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La replica di La Russa

Ignazio La Russa respinge la missiva nel merito e nel metodo.

“Ho dato indicazione agli uffici del Senato di respingere l’inaccettabile pretesa di Michael O’Flaherty, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, di trasmettere a tutti i senatori la sua richiesta di non votare il disegno legge sicurezza, che per altro è ancora in fase di esame davanti alle commissioni competenti”.

Precisa la seconda carica dello Stato: “La lettera di O’Flaherty è arrivata agli uffici del Senato mentre mi trovavo in Bulgaria in visita al contingente italiano di stanza in ambito Nato e l’ho trovata un’inaccettabile interferenza nelle decisioni autonome e sovrane di un’assemblea parlamentare”.

“Personalmente non condivido le argomentazioni di quella lettera, ma ciò che conta, e che trovo inaccettabile, è che si voglia condizionare la volontà dei nostri senatori di maggioranza e di opposizione durante l’iter di formazione di una legge, quasi che fossero incapaci di valutarne i contenuti e le conseguenze autonomamente”, conclude La Russa.

Boccia: “Parlamento autonomo, ma governo lo cambi”

“Siamo i primi a voler difendere l’autonomia e le prerogative del nostro Parlamento. Ma facciamo attenzione a non perdere di vista il merito delle questioni. Può darsi che la lettera di O’Flaherty sia stata irrituale. Ma il merito di quei rilievi è serio e lo condividiamo”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.

“E anche maggioranza e governo sanno che il provvedimento ha diverse criticità visto che ne hanno rallentato l’iter e sono state già annunciate modifiche al testo. Noi continueremo a batterci per cambiare il disegno di legge che presenta seri profili di illegittimità. La Russa e il governo non ignorino le nostre critiche e quelle che vengono da più parti e modifichino il provvedimento”, conclude.

Le altre reazioni

Il M5S con la senatrice Alessandra Maiorino sostiene che La Russa “abbia trascorso troppo tempo nelle sedi di partito per assorbire cultura e competenze democratiche e istituzionali”. Per Carlo Calenda il presidente del Senato “manca di senso delle istituzioni”.

Riccardo Magi, segretario di Più Europa, non trova “nulla di male” nel fatto che ci si appelli ai parlamentari “per rigettare un provvedimento che limita fortemente i diritti umani”.

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