FI a Salvini: “Politica estera spetta a Meloni e Tajani”. Lega chiede smentita all’Eliseo
“Volgare”. “Imbarazzante”. “Meloni si dissoci”. “Silenzio della premier fa rumore”. Dure le reazioni della politica italiana alle parole di Matteo Salvini contro Macron che hanno provocato un incidente diplomatico con l’Eliseo. Mentre da via Bellerio arriva la richiesta di smentita a Parigi. “Se Macron smentisce la volontà di invitare soldati europei a combattere in Ucraina problema chiuso”, così il capogruppo della lega al Senato Romeo. Forza Italia ricorda che “la politica estera italiana spetta a premier e Farnesina”.
Borghi (Iv): “Pagina imbarazzante”
“Lo abbiamo detto sin da subito che le dichiarazioni imbarazzanti di Salvini contro Macron mettevano dentro un alone di ambiguità il governo e l’azione della presidente del Consiglio, che a Washington e nel Consiglio europeo siede al fianco del presidente francese predicando l’unità europea e a Roma lascia il suo vice attaccare con toni sguaiati uno dei nostri principali alleati. Avevamo consigliato a Giorgia Meloni di chiarire da subito la posizione, per non esporre il nostro Paese a una brutta figura internazionale. Non lo ha fatto e ora il nostro ambasciatore a Parigi è stato convocato dal governo francese aprendo una pagina imbarazzante per l’Italia”. Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia viva.
Bonelli, da Salvini linguaggio volgare, Meloni prenda le distanze
“Salvini è il vicepremier e se lo dimentica sempre e conseguentemente usa un linguaggio volgare non adeguato al ruolo che riveste. Meloni dovrebbe insegnare o quanto meno ricordare a Salvini come ci si comporta e pertanto dovrebbe censurare le parole del suo vicepremier che hanno provocato un incidente diplomatico tra Italia e Francia. Che i militari italiani non debbano andare in Ucraina è fuori discussione ma con il linguaggio da osteria, Salvini dimostra di non essere adeguato al ruolo che ricopre”. Così Angelo Bonelli, parlamentare di Avs.
Gozi: “Silenzio di Meloni grave”
“Il silenzio di Giorgia Meloni è grave e incomprensibile. Un presidente del Consiglio non può tacere mentre il suo vice, parlando da vicepresidente del governo, insulta un presidente amico e alleato come Emmanuel Macron. Ancora di più dopo la visita di Macron a Roma e il rilancio delle relazioni bilaterali del 3 giugno, nel quadro del Trattato del Quirinale. Non è questione di simpatie personali, né di avere idee diverse, ma di rispetto istituzionale e credibilità internazionale. Mai un ministro francese si è espresso in modi così volgari contro Meloni. Tacere equivale ad avallare. Per questo è necessaria una presa di distanza formale, nello stesso interesse dell’Italia e delle sue relazioni europee”. Lo scrive su X Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo.
Della Vedova (+Eu), Meloni sconfessi Salvini
“La convocazione dell’ambasciatrice italiana in Francia era prevedibile, dopo l’assordante silenzio con cui Meloni pensava di far passare in cavalleria le volgari e politicamente sgangherate uscite del vice di Palazzo Chigi, Matteo Salvini, contro Macron e la Francia. Inutile qui immaginare cosa non avrebbero potuto dire dalle parti di FdI e Lega a parte invertite, cioè a fronte di un attacco francese di tal fatta e di pari livello istituzionale nei confronti della per loro intoccabile Giorgia Meloni”. Lo scrive su X il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova. “Non ci sono vie di mezzo possibili, o Meloni sconfessa Salvini o fa suo l’attacco diretto a Macron”, conclude.
Calenda: “Toni da bar dello sport”
“Salvini, come al solito, usa toni che sono inutilizzabili se sei vicepremier. Non perchè non si possa dissentire da un altro capo di Stato, anche io non ho condiviso alcune prese di posizione di Macron, ma perchè non puoi parlare come fossi al ‘Bar dello Sport’. Purtroppo l’unica cosa che ha fatto Salvini nella vita è appunto il ‘Bar dello Sport'”. Lo dichiara il leader di Azione Carlo Calenda.
Lega, è problema chiuso se Macron smentisce invio truppe Ue
“Se Macron smentisce la volontà di invitare soldati europei a combattere in Ucraina, problema chiuso. E continuare a tirare in ballo l’ombrello nucleare europeo, eserciti europei, missili e bazooka europei non aiuta in questo momento: lasciamo che gli spiragli di pace vadano avanti, lasciamo lavorare Trump e chi vuole davvero la pace”.
Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, riferendosi al presidente francese.
Napoli (Azione): “Romeo aggrava la situazione”
“Dopo l’insulto gratuito di Salvini al presidente Macron, le assurde parole del capogruppo Romeo sono fatte per aggravare la situazione”. Così Osvaldo Napoli di Azione. “Non so se si rende conto dell’enormità di queste affermazioni. La politica di sicurezza e di difesa della Francia deve uniformarsi alla linea politica di Matteo Salvini altrimenti rimane l’invito al presidente Macron a cercarsi un tram. La linea del delirio è stata ampiamente superata”, continua.
FI, politica estera spetta a premier e Farnesina
“La politica estera italiana spetta al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri. L’accaduto non cambierà i nostri rapporti di amicizia con la Francia, pur nelle diverse sensibilità. Siamo alleati con Parigi e lo rimarremo ancor più in un momento così critico nel quadro internazionale”. Lo dichiara Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia e responsabile Esteri del partito.
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