Forza Italia alla Lega: “Non creare tensione tra Usa e Ue”. Salvini: “Da Bruxelles toni bellicisti”

“Dobbiamo cercare di mantenere la calma, essere molto attenti e responsabili. Ognuno esprime le sue posizioni, Matteo Salvini ad esempio lo sappiamo bene, da tempo è molto affascinato da Trump, ma al di là di tutto, noi dobbiamo costruire le condizioni affinché quello che sta accadendo non sfoci in una nuova tensione tra Ue e Usa”. Lo ha detto Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, ad Agorà Weekend.

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Nevi prosegue: “Dobbiamo cercare di ritrovare le ragioni dello stare insieme e fare in modo di sostenere Zelensky e al tempo stesso dialogare anche con Putin per arrivare alla pace. Non è facile, ma ci dobbiamo provare e questo è ruolo dell’Italia se vuole veramente essere un Paese proattivo, altrimenti ci mettiamo da una parte e tifiamo o per Trump o per Zelensky. Le tifoserie non vanno mai bene in questa situazione, noi dobbiamo essere quelli che provano a far superare l’impasse nella quale l’Occidente evidentemente si trova in questo momento”.

Intanto Salvini continua per la sua strada e su X scrive: “Dopo tre anni di guerra e centinaia di migliaia di morti, è giunta l’ora della pace. E se a Bruxelles qualcuno ancora usa toni bellici, come quasi tutti i ‘giornalisti’ italiani (con poche valorose eccezioni), l’Italia ha il diritto e il dovere di lavorare, insieme agli Stati Uniti e a tutti quelli che con tenacia e coraggio cercano di evitare una Terza Guerra Mondiale, per restituire ai nostri figli un futuro di pace e prosperità”.

Dopo tre anni di guerra e centinaia di migliaia di morti, è giunta l’ora della Pace.
E se a Bruxelles qualcuno ancora usa toni bellici, come quasi tutti i “giornalisti” italiani (con poche valorose eccezioni), l’Italia ha il diritto e il dovere di lavorare, insieme agli Stati… pic.twitter.com/UKUKYug2zs— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 1, 2025

Sul conflitto in Ucraina e lo scontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca, interviene anche il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti: “Ieri non c’è stato capolavoro di diplomazia, è sotto gli occhi di tutti. Il che è strano perché in genere gli accordi vengono preparati in modo più accurato e non si determinano queste situazioni”.

Foti prosegue: “Penso che sotto il profilo politico quell’accordo – quello tra Usa e Ucraina sulle terre rare, che ieri i due leader avrebbero dovuto firmare ndr – avrebbe garantito all’Ucraina più protezione da parte degli Stati Uniti di quanto si possa pensare perché c’è un interesse comune sulle terre rare. Parliamo di un accordo da 500 miliardi non di qualche euro”.

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