Gasparri contro Salis: “Carina ma inesperta, le elezioni non sono un concorso di bellezza”
«I veri moderati siamo noi, non i centristi che dicono di stare nel centrosinistra». Oppure: «Forza Italia è e sempre sarà l’ago della bilancia della coalizione». O ancora: «Saremo decisivi per la vittoria di Pietro Piciocchi a Genova così come lo siamo per il governo, e lo siamo da sempre per il centrodestra». Era arrivato chiaro, alla presentazione dei candidati forzisti alle prossime Comunali genovesi, il messaggio di fondo di un partito «tornato protagonista e attrattivo di figure capaci e competenti», come da rilancio del coordinatore locale di Forza Italia Mario Mascia. Almeno fino a quando, nella sala strapiena del Palazzo della Meridiana, sede illustre delle iniziative azzurre di campagna elettorale, a spostare l’attenzione non è arrivato il carico (scomposto) del big nazionale di turno, Maurizio Gasparri.
«La politica non si inventa, è un mestiere serio, e le elezioni non sono un concorso di bellezza», è stata la stoccata del parlamentare forzista alla candidata progressista Silvia Salis, già finita nelle settimane scorse nel mirino di vari esponenti del centrodestra più che altro con attacchi personali, per prime le scelte di look. Quasi un cortocircuito, a pensare ai (lontani, va detto) tempi delle paracadutate di Silvio Berlusconi in Parlamento, buono però come innesco per le polemiche a catena che rischiano già di oscurare tutto il resto: la lista, il lancio del candidato sindaco, l’effettiva rinascita del partito in Liguria.
Silvia Salis: “Vi racconto il mio programma per Genova: lavoro, impresa e industria al centro”
In sala lo stato maggiore degli azzurri sul territorio, i regionali Marco Scajola, Claudio Muzio e Angelo Vaccarezza compresi, ma anche i candidati al Consiglio comunale (tra questi gli uscenti Paolo Aimè e Tiziana Notarnicola, la vice coordinatrice Donatella Pallotta, in apparentamento pure gli esponenti di Alternativa popolare, il partito di Stefano Bandecchi), la linea forzista del resto è chiara, soprattutto sul territorio ligure in vista del voto di maggio a Genova. «Non vedete più persone, vedete voti, deve essere la vostra ossessione», vuole crescere il coordinatore regionale berlusconiano Carlo Bagnasco. A cui la foga elettorale, però, ha portato a fare una scivolata analoga a quella del l’ex ministro: «Volete dare a Genova una persona graziosa, carina ma che non sa nulla di amministrazione?».
Pietro Piciocchi: “A Genova nuovi campus, distretti commerciali e l’agenzia di sicurezza nucleare”
«La loro candidata è caruccia, ma sa niente di amministrazione: qui ci vogliono le infrastrutture e noi siamo gli unici che possiamo garantirle, dobbiamo eleggere il sindaco, la competenza è importante», sottolinea il concetto Gasparri, che nella sua tappa ligure ha (ri)messo nel mirino come da abitudine anche i M5s e Beppe Grillo («I grillini sono il peggio, la storia della sinistra posso anchre rispettarla, ma non se segue chi dice di no a tutto, se non si tratta di affari personali: il vostro concittadino genovese si è fatto dare la spiaggia di Bibbona a quattro soldi e già che c’era si faceva pure i viaggi in traghetto gratis», è l’allusione all’inchiesta sulla “Traghettopoli” genovese, in cui Grillo non è comunque indagato).
Silvia Salis: “Ecco tutti i nostri sì, Genova ha bisogno di sviluppo ma è inascoltata da otto anni”
Il tutto prima di lasciare al candidato sindaco Piciocchi l’arduo compito di ridimensionare gli attacchi più o meno scomposti alla diretta avversaria in campo locale: «Noi siamo quelli che credono che la politica sia una cosa seria, fatta di formazione, idee e programmi concreti, chi ama Genova sa che non bastano slogan vuoti», è il messaggio del facente funzione, stesso concetto ma formula più attenta.
A lanciare Piciocchi, oggi, è atteso in città il vicepremier Matteo Salvini: prima e Euroflora, poi (alle 18) al Teatro della Gioventù con tutta la coalizione. Ed è anche al segretario leghista, che si rivolge la polemica seguita alla scivolata dell’ex ministro forzista. «Avesse davvero un minimo di coraggio, Salvini si dissocerebbe pubblicamente dalle parole indegne di Gasparri», attacca dal Pd Armando Sanna, il capogruppo dem in Regione in Liguria.
«No, onorevole, la politica non si inventa, ma neanche la dignità dovrebbe esserlo – si rivolge così a Gasparri Sanna – Silvia Salis è donna, è bella, è determinata, è competente. È una campionessa vera, in campo e nella vita. Ed è questo che vi terrorizza: non potete ridurla a uno dei soliti stereotipi con cui la vostra politica maschilista e patriarcale ha sempre provato a liquidare le donne. Ma è da tutta la campagna elettorale che invece che rivendicare il lavoro fatto il centrodestra si occupa di trucco, parrucco, orologi e vacanze di Silvia Salis: non potendola attaccare sulle idee, cercano di colpirla sull’aspetto. Non avendo argomenti politici, si rifugiano nei peggiori luoghi comuni sessisti».
«Salis ha un programma serio, vincerà in modo netto, e non potendo fermarla in nessun modo, la destra la aggredisce con argomenti imbarazzanti», interviene nel dibattito anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi.«A Genova è arrivato Gasparri, di Forza Italia. E Forza Italia ha detto che il problema della Salis è che è una donna carina. Forza Italia, mi spiego? Il punto è semplice: la Salis è una donna intelligente e anche di bell’aspetto. E quando c’è una persona intelligente e di bell’aspetto, Gasparri immediatamente si sente escluso, lo capisco. Ma Forza Italia che attacca la candidata del centrosinistra per l’aspetto esteriore? Mi chiedo cosa avrebbe detto Berlusconi. È un contrappasso dantesco: da Berlusconi a Gasparri. A Silvia Salis dico: non ragioniam di loro ma guarda e passa. Tra un mese tu diventerai sindaca di Genova e Gasparri invece resterà Gasparri. Spiace, per lui» conclude Renzi.
«Potrei cavalcare questa polemica con toni aggressivi, ma il mio è disagio di fronte a un certo tipo di osservazioni, perché nel 2025 puoi solo provare pena e disagio per uomini che parlano ancora così delle donne», è invece il commento della diretta interessata, arrivato a distanza di quasi 24 ore. «Dalle istituzioni ci si aspetterebbe un livello diverso – sostiene Salis – e soprattutto è un pò sconfortante nel 2025 vedere un gruppo di uomini che, parlando di una donna, non fa altro che parlare del suo aspetto fisico, ridacchiando e dandosi di gomito. questa è un’immagine da operetta che l’italia non si merita e che Genova assolutamente non si può meritare».
La vicepresidente del Coni si sarebbe aspettata che «immediatamente ci fosse stato uno sdegno da parte delle donne del centrodestra, ma anche da parte del candidato sindaco Piciocchi, che ha anche delle figlie femmine e che credo non apprezzi quando si parla di una donna declinando continuamente, in tutti gli interventi, elementi del suo aspetto fisico: io ricevo attacchi personali molto pesanti, riguardo me, il mio stile di vita, la mia famiglia e trovo che questo indichi principalmente il vuoto di argomenti che hanno, io ho altro di cui parlare. la mia campagna è per Genova, loro l’unico argomento che hanno è denigrare la mia persona, denigrare la mia vita e denigrare il mio privato. e questo la dice lunga sul fatto che hanno molta paura della mia candidatura, moltissima, e soprattutto non hanno nessun argomento: questo dà un’immagine di debolezza assoluta all’elettorato».
Condividi questo contenuto: