“Io ci sarò”, centinaia di commenti all’appello per l’Europa lanciato da Michele Serra
“Io ci sono!!!!! dobbiamo farlo”. “Non vedo l’ora: ditemi solo dove e quando”. “Io ci sarò. Ovunquemente, quandunquemente, Europamente”. “Io ci sto anche acciaccato e fuori tempo massimo, per i miei figli e per i miei nipoti”. E ancora: “Anch’io ci sarò, nonostante i miei ottant’anni, anzi proprio per questo perché l’Europa l’ho vista nascere e non vorrei vederla morire..”.
Una pioggia di commenti è arrivata all’articolo in cui Michele Serra lancia l’idea di organizzare una grande manifestazione di piazza per l’Europa. Centinaia di lettori, anche quelli che dicono di non essere soliti commentare i contenuti del nostro giornale, si sono fatti avanti per esprimere il loro sostegno a un’iniziativa che giudicano non solo importante e necessaria, ma soprattutto urgente.
Tutti uniti sotto la bandiera
Una sferzata di forza le parole di Serra per molti lettori che non vogliono accettare il declino dei valori in cui hanno sempre creduto: “Caro Michele Serra, che emozione leggerti in Una Piazza per l’Europa! Per un momento mi sono sentita vecchia, inutile: mi ridai un obiettivo, la forza di reagire, la forza di opporsi a un’attualità sconcertante che rinnega tutti gli insegnamenti di onestà e di verità: quegli insegnamenti che pensavamo irremovibili che ci indicavano la rotta da seguire e tramandare ai nostri figli. Umili genitori credevamo di fare il meglio martellando il male delle bugie e ora ci sentiamo schiaffati per dire la verità! Trasmetto il tuo messaggio ai miei figli ai quali sono pronta a dare tutto il mio sostegno e non rifugiarmi in una sorta di inutile vecchiaia: credo ancora e profondamente che abbiamo principi sani da trasmettere, ti ringrazio per i tuoi articoli, per l’amaca, che fanno il mio quotidiano e ci aiutano a non disperare e sapere che bisogna credere anche perché non siamo soli,ma dobbiamo farci VIVI grazie Michele per il tuo grido! che ci risvegli! Dalla Svizzera uniti saldamente all’Europa un abbraccio”.
Silvia Camenzind
Tutti nelle piazze per la difesa dei diritti e della libertà: Paola Chiarini di Bologna ha inviato una lunga lettera per sostenere l’iniziativa. “Caro Serra, ho letto la Sua proposta di una manifestazione europeista e la trovo un’idea fantastica. Come insegnante in pensione, ho sempre trasmesso ai miei studenti i valori in cui lei crede da sempre: la libertà dei popoli, la loro dignità, i loro diritti e i loro doveri. Tra questi ultimi ritengo, come lei, che sia urgente in questo tormentato momento storico, fa sentire forte la voce dell’Europa in tutto il mondo. Perché non proporre una domenica mattina (prima dell’estate, perché poi molta gente va in vacanza) nelle principali piazze di tante città Italiane ed Europee. Senza colori politici, credenze religiose e provenienza Sarebbe un messaggio molto forte contro l’avanzare delle autarchie, dei populismi, dei razzismi e peggio ancora, dell’indifferenza. Purtroppo non conosco il know how, ma confido nella sua popolarità e nell’iniziativa di qualche cittadino europeo per fissare una data che ci riunisca tutti, nella sola bandiera europea. Mi scuso della lunga lettera e le mando un grande abbraccio”.
Altri hanno inviato solo pochissime parole, ma convinte, come Giuseppe Romano – Pisa, che ha scritto: “Caro Michele, sono un suo lettore quotidiano e: CI STO! Contribuisco alla pioggia di pietre con la mia. Grazie”. Alcuni, poi, si sono già attivati: “Caro Serra ho comprato subito la bandiera!”, come lucianyk
Un sogno, quello europeo, in cui in tanti hanno sempre creduto e al quale non vogliono rinunciare: “Noi ci saremo in qualsiasi modo e dovunque si farà. Siamo due nonni anziani con tanti nipoti a cui vorremmo lasciare vivo questo sogno, purtroppo ancora compiutamente inespresso, ma che ci ha guidato tutta la vita”, è il commento di mozart05.
“Caro Serra, sono europeo per scelta di vita, non per nascita. Sento profondamente il bisogno di far sentire la nostra voce. Speriamo che questo seme germogli e dia fiori nel futuro prossimo. Io ci sarò!”, assicura David – Torino, come fa anche aurelianobuendia50 che, rispondendo con entusiasmo all’invito, non tralascia di criticare chi avrebbe già dovuto dire e soprattutto fare qualcosa di concreto: “Verrei dalla Francia, in una qualsiasi città italiana dove si dovesse svolgere. Ma non posso non osservare l’assenza di chi come mestiere dovrebbe organizzare queste cose. Mi riferisco ai partiti politici, in particolare a quelli che si definiscono europeisti. La loro afasia su temi vitali come quello dell’Europa è stupefacente e colpevole”.
Un’onda che ha superato subito i confini, grazie anche alla condivisione: “Carissimo Serra, sto facendo girare l’articolo dove e come posso, gruppi di amici, amici all’estero, i nipoti ventenni, qualche collega giornalista che stimo. Papà ci sarebbe stato, col suo passo sicuro, portando una bandiera. Grazie, grazie davvero. Un abbraccio forte”. Lucia
Come in passato per guardare al futuro
Klarada ricorda il passato per esortare al futuro: “Quando vivevo in Italia ed ero giovane scendevamo in piazza per difendere i nostri diritti e valori , non bisogna dimenticare questo sano slancio di reagire, se oggi tutto è veicolato dai social , da internet usiamoli per organizzarci e manifestare”.
Prima di scendere in piazza, Antonietta__gdBIWvV lancia un’altra idea: “Per cominciare, si potrebbe diffondere l’inno alla gioia alle finestre, come ai tempi del Covid, tutti allo stesso orario. Ma poi di certo una manifestazione”.
Prima che sia tardi
Un appello lanciato a tutti, che riguarda il futuro dei più giovani, ma al quale rispondono tanti adulti: “Sono Paolo da Pordenone, ho 65 anni, per questo mondo e questa vita ho fatto quello che ho potuto, poco a dire il vero. Ma come ha detto ieri sera Severgnini, anche da “vecchi” non dobbiamo mollare. Facciamo questa manifestazione per l’Europa, facciamolo perché è semplicemente giusto”.
lellodellariccia sottolinea l’urgenza: “Grazie Michele. Diversamente giovane (84) ma vengo! Oggi, perché domani potrebbe essere tardi!”, come fa anche Redbat “Si Michele, ma questa manifestazione bisogna farla…. ieri!!! NON ABBIAMO PIU’ TEMPO, MICHELE!!! Noi europei abbiamo preso già troppi calci nel c…. BASTA!!! BASTA RUSSIA, BASTA AMERICA, BASTA CINA!!!”.
Tra i più preoccupati c’è chi ha già preso iniziative: “Gentilissimo Dr. Serra, abbiamo letto il suo articolo ed abbiamo avuto la sensazione che lei fosse presente alle nostre conversazioni recenti. Sto parlando di me e un gruppo di amiche con cui, sull’onda dell’indignazione, abbiamo lanciato una campagna che si chiama Do Something. Abbiamo fatto una pagina FB ed Instagram invitando tutti ad esporre la bandiera UE, in tutti gli spazi pubblici. La piazza è già piena, ha ragione, ma deve essere una piazza europea. Saremo felici di coordinarci e ampliare al massimo il messaggio, siamo sicuramente la maggioranza! La ringraziamo per il suo impegno e restiamo a disposizione per ogni iniziativa”. Rori Sforza
Elisabetta Vadilonga, dalla Sardegna, risponde all’appello con entusiasmo: “A Cagliari il suo appello sarebbe molto apprezzato e seguito, perché manifestare è già di per sé una dimostrazione di libertà. E in questo buio e pericoloso periodo abbiamo bisogno di libertà”.
“Europa o morte! – scrive danifabr -. A parte le battute “la campana sta suonando per noi tutti”…come non rispondere?…”.
Europa Unita? Forse un’utopia
C’è anche chi si unirebbe all’iniziativa, ma se le condizioni fossero diverse: “Io scenderei in piazza per una UE diversa. Non certo per quello che è ora. Meno burocrazia, più rispetto per l’economia, meno ideologia e più buon senso. Un’Europa stabile ed equilibrata. E soprattutto a elezione diretta. Perché se vogliono coordinare 27 paesi per fare un esercito possono farlo anche per un voto europeo diretto”, scrive Mar_00003.
Tra tante voci a sostegno, c’è anche chi ritiene l’idea di Serra un’utopia fuori dal tempo: “Caro Michele, mi sembri un bambino pieno di sogni e illusioni – scrive Gianfranco42 -. Non ti accorgi che oramai quasi il 50% degli europei (e presto saranno molti di più col dilagare dei nazionalismi e dei “patriottismi” beceri) non ne vuol più sentir parlare di Europa unita? Non vedi quanti italiani e europei tifano Trump e le sue scellerate scelte e quanti simpatizzanti putiniani ci sono in giro? Rassegnati: siamo tornati a 100 anni fa quando gli europei esaltavano Hitler, Mussolini, Stalin anche se la guerra e la fame li stavano sterminando. Il mondo sta andando a picco, ma non vedrai mai piazze piene di gente che si ribella e cerca di tenere in vita la democrazia”.
Una realtà spesso amara
Amarissima la riflessione di WANDA2457: “Io la penso diversamente. Non perché sono contro le manifestazioni, ben vengano. Ma guardiamo i fatti: Trump ha drammaticamente accelerato e peggiorato una realtà consolidata da tempo. Lo stato sociale è stato abbattuto (da domani nella mia regione, la sanità privata convenzionata blocca le prenotazioni di alcune prestazioni diagnostiche, perché il rimborso regionale viene ritenuto insufficiente). Si sono aggravate le disuguaglianze sociali. La violenza e l’aggressività riempiono la cronaca nera ogni giorno. Come se niente fosse, impazza la reclame di ogni svago a prezzi sempre più alti. E si potrebbe continuare molto. Credo che, se nessuna forza politica si fa interprete di questo grave disagio, ognuno deve pensare a se stesso e ai suoi cari per cercare di vivere in pace”.
giovanniteAmB dell’Europa così com’è è disposto a farne a meno: “Per quale Europa bisognerebbe scendere in piazza? – si domanda -. Per quella che vuole continuare una guerra inutile e sanguinaria? Per quella che chiede all’Ucraina di mandare al fronte dei poveri ragazzi impreparati e impauriti?. L’Economist sottolinea i nuovi avvertimenti dei partner occidentali a Zelensky perché mobiliti i ragazzini, se non vuole perdere il controllo del Paese con una sconfitta sul campo . Di questa Europa incapace e guerrafondaia incapace di creare la Pace è meglio farne a meno!!”.
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