L’allarme dell’Intelligence: “Campagna ibrida russa contro l’Italia”. Belloni: “76 Paesi al voto, rischi interferenze”

La Russia è l’attore più attivo in campagne ibride “in danno dell’Italia e dell’Occidente intero”. Spionaggio, attacchi cyber, disinformazione, sfruttamento in chiave destabilizzante dei flussi migratori: questo l’arsenale usato, secondo la relazione annuale dell’intelligence presentata oggi sulla politica dell’informazione per la sicurezza. Mosca ha anche cercato di ostacolare le iniziative italiane ed europee di diversificazione energetica e di introduzione del price cap sul gas russo con propaganda “atta a inquinare l’informazione verso il grande pubblico circa l’andamento dei prezzi dell’energia”. Attenzione dell’intelligence ora ai prossimi eventi che catalizzeranno campagne disinformative: le elezioni europee di giugno, la presidenza italiana del G7, l’uscita dalla Via della seta.

“Nel 2024 76 Paesi del mondo, pari alla metà della popolazione mondiale, andrà al voto e ci sono rischi di interferenze e condizionamenti dei processi elettorali attraverso la minaccia ibrida”, spiega la direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Elisabetta Belloni, alla presentazione della relazione annuale dell’intelligence.

Nel 2023, rileva ancora l’intelligence, gli apparati di informazione legati al Cremlino hanno continuato a operare all’interno del dominio dell’informazione per minare la coesione europea e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni sia nazionali che dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica. “Le narrazioni diffuse dalle campagne disinformative russe – proseguono – hanno riguardato, anche nel 2023, la colpevolizzazione della Nato e dei Paesi occidentali per la guerra in Ucraina, alla quale si aggiunge, come elemento di novità, quella per la guerra tra Israele e Hamas”.

E la minaccia ibrida è portata avanti anche dalla Cina, che usa alcuni elementi della diaspora cinese nell’Unione europea per “raccogliere informazioni di pregio; mettere in atto azioni di pressione economica; penetrare e interferire all’interno del mondo accademico e della ricerca; condurre operazioni cibernetiche ostili con maggiore efficacia; manipolare l’informazione per finalità di propaganda e per orientare, in modo favorevole alla Cina, l’opinione pubblica europea”. Nel complesso, comunque, rassicura la relazione, “l’Italia e, più generalmente, i Paesi occidentali continuano a dimostrare un buon livello di resilienza sia rispetto al condizionamento dell’opinione pubblica, sia sul versante economico e della tutela degli asset strategici”.

Calano aiuti militari a Ucraina, crescono a Russia

Il sostegno dei Paesi occidentali all’Ucraina, fondamentale per la prosecuzione dello sforzo militare di Kiev, è continuato durante tutto il 2023, pur registrando un importante calo rispetto all’anno precedente. A fine anno l’aiuto militare complessivamente stanziato dai Paesi europei superava, per la prima volta, quello offerto dagli Usa. Dall’altro lato, è in aumento il sostegno che attori terzi offrono alla base industriale militare russa. La Cina ha probabilmente fornito a Mosca alcune tecnologie duali, mentre altri Paesi hanno invece offerto un supporto militare diretto: l’Iran i droni, la Corea del Nord munizionamento. Lo evidenzia ancora la relazione annuale dell’intelligence.

Pur “non essendoci evidenze di intelligence di un collegamento diretto” tra guerra in Ucraina e guerra in Medioriente “non si può escludere che ci sia stato il ricorso allo strumento della guerra da parte di Hamas a causa di una situazione d’instabilità creatasi in una regione non lontana – precisa Belloni – Non si esclude che la destabilizzazione nata dalla guerra in Ucraina abbia consentito il proliferare un terreno idoneo all’attacco di Hamas”.

Facendo riferimento a quanto accaduto in concomitanza con la protesta di parte del mondo dell’agricoltura, “nei canali social filorussi c’è stato il tentativo di assecondare l’idea che la protesta dei trattori derivasse dal sostegno dell’Italia all’Ucraina – aggiunge Mantovano – Il compito dell’intelligence non deve essere e mai sarà quello di controllare i contenuti e le idee pubblicate on line; ciò su cui i servizi si concentrano è la verifica della genuinità e tracciabilità delle informazioni in rete e soprattutto sulla veridicità dei profili social, le dinamiche di creazione di contenuti senza distorsioni da parte di attori che hanno obiettivi di destabilizzare i processi informativi e democratici. In questa ottica auspico che nella campagna per le Europee non si perda mai di vista il profondo senso di comune appartenenza alla nostra Nazione” .

Dagli antagonisti dei cortei propaganda anti-sionista

E ancora. Il movimento antagonista è attivo nella promozione di cortei e presidi, ma anche iniziative di propaganda e controinformazione in chiave ‘antisionista’, nel più ampio quadro della campagna denominata “Boicotta, Disinvesti, Sanziona” (Bds), volta a orientare l’opinione pubblica verso forme di pressione contro Israele. I diversi scenari di crisi internazionali, si legge nella relazione, hanno influenzato anche l’eterogeneo mondo antagonista che, partendo dal tema della guerra, ha riproposto strategie di convergenza di temi e istanze, in un rinnovato tentativo di ampliamento e di compattezza del fronte del dissenso. Gli attivisti hanno dunque cercato di serrare i ranghi facendo perno, sia a livello propagandistico che di piazza.

“L’intelligence svolge un ruolo anche in ambito umanitario. L’ospitalità e la cura che stiamo assicurando a decine di bambini feriti di Gaza, è frutto di una missione che non sarebbe stata possibile senza l’apporto della nostra intelligence che ha messo a disposizione contatti e risorse”, aggiunge il sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, alla presentazione della relazione annuale.

L’estrema destra cerca l’accreditamento politico

L’area dell’estrema destra “ha continuato a impegnarsi nel tentativo di aumentare visibilità e seguito per le formazioni più strutturate, anche in un’ottica di accreditamento politico in vista di future tornate elettorali locali”, evidenzia la relazione annuale dell’intelligence. “I temi maggiormente all’attenzione – rilevano gli 007 – sono stati l’incremento delle spese energetiche, il carovita e, più in particolare, le posizioni dell’esecutivo sui teatri di crisi esteri ritenute, dalla narrativa di settore, espressione degli interessi della Nato, della Ue e dell”imperialismo statunitense’”. In linea con queste invettive, l’intelligence ha rilevato “un significativo attivismo in vari Paesi europei teso a incrementare le relazioni con formazioni ultranazionaliste del Vecchio Continente, con l’intento di mettere insieme un ‘fronte politico internazionale’ di chiara impronta anti-atlantista e filo-russa”.

Sul piano delle strategie di proselitismo, l’estrema destra ha poi mostrato un rinnovato interesse nei confronti di alcune tifoserie organizzate, politicamente orientate e di ambienti della militanza studentesca.

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