L’appello di Segre a Tajani: “Si permetta ai palestinesi in Italia per studiare di portare i figli”
“I giovani genitori palestinesi in Italia con borse di studio abbiano subito i loro figli con sé”. La senatrice a vita Liliana Segre rilancia l’appello della scrittrice Widad Tamimi rivolto al ministro degli Esteri Antonio Tajani e pubblicato ieri da Il Manifesto.
“I giovani genitori palestinesi in procinto di arrivare in Italia con borse di studio – scrive Segre in una nota – hanno diritto di portare con sé da subito i propri figli”. Possibilità non prevista dalla normativa vigente. “L’attuale legge italiana – spiega la senatrice a vita – prevede infatti solo successivamente il ricongiungimento familiare, mi rivolgo però alla sensibilità e all’umanità del ministro Tajani perché bambini e bambine non debbano soffrire anche il trauma di una separazione sia pur temporanea dai genitori”.
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“Adesso che una speranza di pace si è accesa in terre martoriate, anche l’Italia è bene faccia la sua parte con un piccolo gesto ma di grande valore e di grande umanità”, conclude.
Tamimi, nel suo editoriale, aveva parlato di un “ricatto disumano”. Il Consolato d’Italia a Gerusalemme avrebbe messo gli assegnatari palestinesi delle borse di studio per l’Italia davanti a un bivio: partire senza i figli o rifiutare il beneficio.
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