Letizia Moratti: “Mi candido alle Europee con Forza Italia. Sarò capolista se Tajani non si presenta”

Letizia Moratti ha accettato la candidatura alle elezioni europee nella lista di Forza Italia. “Queste elezioni europee sono fondamentali – ha spiegato la presidente della Consulta nazionale del partito fondato da Silvio Berlusconi – Ci giochiamo il futuro dell’Europa”. L’ex presidente della Rai ed ex sindaca di Milano ha così motivato la sua scelta “Rafforzare il Ppe significa rafforzare chi darà le carte nella prossime Unione europea”. Perché “la Centralità della persona, libertà, sussidiarietà, democrazia, il pluralismo sono valori in cui mi riconosco. La democrazia non è scontata. Mi riconosco nel Ppe come argine verso i sovranisti e socialisti che non sono capaci di coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica”.Moratti ha anche precisato che se il segretario Antonio Tajani sceglierà di non candidarsi, lei sarà capolista”

Poi Moratti ha annunciato l’apertura della sua campagna elettorale il 21 aprile al teatro Manzoni di Milano.Alla conferenza stampa ha preso parte anche il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani. “Abbiamo deciso di aprire le nostre porte a tutti quelli che condividono i valori del Ppe. Per far contare di più Ppe in Europa. Da Milano, lancio un appello a tutte le liste civiche che si riconoscono nella nostra politica ad unirsi. Mi auguro di poter fare accordi con tutta la famiglia popolare. Noi vogliamo raggiungere l’obiettivo almeno del 10 per cento. Un regalo che vogliamo fare anche al nostro leader Silvio Berlusconi (applauso e standing ovation). Un omaggio che non è un amarcord o una scelta nostalgica. Berlusconi non è stato il Re Sole della politica italiana, ma ha preparato il terreno per una forza che resterà protagonista per i prossimi 30 anni. Ecco perché ho chiesto a Moratti di mettersi d disposizione”.

Una scelta che per Tajani è un “segnale di grande attenzione alla città di Milano che è capitale economica del Paese. Vogliamo mettere a disposizione la migliore classe dirigente per far capire che abbiamo dei punti di riferimento seri. La Lombardia non può non essere considerata il fiore all’occhiello d’Italia. Ci sono tante cose che si possono fare dopo, ma per il momento pensiamo alla campagna”.

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