Mattarella: “Statisti coraggiosi idearono l’Europa. Ma la Ue si aggiorni, servono decisioni veloci”
“Speriamo prevalga il buonsenso”. Un giovane, allo stand di Coldiretti, chiede preoccupato a Sergio Mattarella come finirà con i dazi minacciati da Trump. E il Capo dello Stato, che alle tariffe doganali ha dedicato molti discorsi lascia aperta la porta alla speranza, a una serena composizione. A patto di non indulgere in remissività. Infatti, più tardi, rispondendo a un altro studente, dirà che contro i dazi bisogna interloquire “con calma, ma con determinazione: la Ue ha la forza per farlo”.
Un messaggio a Giorgia Meloni, che l’altro giorni scorso aveva detto che non servono rappresaglie?
Sergio Mattarella è al Villaggio “Agricoltura è” in piazza della Repubblica, voluto dal ministro Lollobrigida in occasione dell’anniversario della firma dei trattati di Roma che diedero avvio all’Europa.
Non è una ricorrenza rotonda, i trattati sono del 1957, ma ogni occasione è buona per parlarne. E Mattarella viene intervistato sull’Europa da tre giovani degli istituti agrari. Risponde alle loro domande per ventidue minuti.
Dice: “I dazi sono inaccettabili, creano ostacoli”. Danneggiano le nostre economie e possono mettere a rischio la pace. E qui fa un discorso sugli “statisti coraggiosi e lungimiranti” che idearono l’Europa, in un tempo in cui da destra si guarda alla Ue con crescente sospetta. “Questi statisti, nel Dopoguerra, cercarono di capovolgere un’idea e fu una rivoluzione di pensiero”. Non cita Ventotene. Ma siamo lì, idealmente.
Statisti coraggiosi. Prendere nota.
Condividi questo contenuto: