Meloni a Italrugby, Sinistra italiana: “Sport e propaganda, un ritorno agli anni Trenta. Violato il silenzio elettorale”
Giorgia Meloni in tribuna allo Stadio Olimpico di Roma per la partita Italia-Scozia di rugby al Sei Nazioni. Poi i festeggiamenti con gli atleti negli spogliatoi dopo la vittoria dell’Italia ballando con la squadra e intonando l’ormai celebre coro-tormentone ‘po po po’ dei tifosi dell’Italia. Con lei il ministro-cognato Francesco Lollobrigida. Il giorno prima del voto in Abruzzo per le regionali. E la sinistra va all’attacco: “Sarà certamente un caso, ma la palla ovale è molto pop, qui dove si vota: da L’Aquila a Paganica. Meloni – tra telecamere e fotografi – negli spogliatoi dell’Olimpico ha alzato pure il trofeo, perfetta istantanea nelle ore pre-voto. Ma quella che non può perdere è la coppa d’Abruzzo”, denuncia il capigruppo di Alleanza Verdi e Sinistra al Senato, Peppe De Cristofaro.
Quella dell’Italia è stata una vittoria storica cvontro la Scozia. Meloni, continua ancora De Cristofaro nel suo post su Facebook ne “approfitta” e “viola il silenzio elettorale. Uno spot a poche ore dall’apertura dei seggi in Abruzzo, dove oggi si vota per il rinnovo del consiglio regionale”. Le urne sono aperte dalle 7 e chiudono alle 23, poi inziia subito lo spoglio. In corsa per la presidenza ci sono solo due candidati: il governatore uscente Marco Marsilio per il centrodestra, e Luciano D’Amico appoggiato dal cosiddetto campo largo, l’alleanza di centrosinistra che va dal Pd al Movimento 5 Stelle, fino all’ex Terzo Polo di Azione e Italia Viva.
Il voto è preceduto come sempre dal silenzio elettorale, violato dalla premier per il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra a Palazzo Madama. “L’Italrugby trasformato in una parata nazionalista con l’elmetto. Da un italiano vero di Toto Cotugno, all’atteso arrivo dal cielo dei paracadutisti della Folgore saltato per il meteo, ma comunque celebrato con enfasi patriottica dallo speaker. Dal Lince e uno sminatore in bella mostra, ai militari che accompagnavano gli spettatori interessati a sottoporsi ai test fisici per entrare nell’esercito. Sport e propaganda, una cosa da Mondiali di calcio degli anni Trenta del Novecento”.
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