Meloni sente Abbas: “Preoccupa l’escalation militare di Israele”
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “ha avuto questo pomeriggio una conversazione telefonica con il presidente della Palestina, Mahmoud Abbas che ha tenuto a esprimere un sincero apprezzamento per il ruolo, nelle sue parole, ‘fondamentale’ dell’Italia per il sostegno umanitario sinora assicurato e per le posizioni assunte”, si legge in una nota di Palazzo Chigi. “Il colloquio ha in particolare permesso Meloni di condividere la profonda preoccupazione per le recenti decisioni israeliane che appaiono andare verso un’ulteriore escalation militare e ribadire come la situazione umanitaria a Gaza sia ingiustificabile e inaccettabile”, sottolinea ancora la nota.
“In tale quadro”, si legge ancora, la presidente del Consiglio “ha sottolineato ancora una volta la necessità di giungere immediatamente alla fine delle ostilità per poter continuare a fornire assistenza umanitaria a una popolazione civile allo stremo e condiviso con il presidente Abbas come Hamas debba rilasciare tutti gli ostaggi e accettare che non potrà avere un futuro nel governo della Striscia”.
Meloni “ha anche riaffermato l’impegno italiano sul versante umanitario, attraverso l’iniziativa Food for Gaza, inclusi i lanci aerei di queste ore e l’evacuazione, ad oggi, di oltre 150 bambini bisognosi di cure, annunciando al presidente Abbas l’arrivo in Italia, nei prossimi giorni, di altri bambini che necessitano di cure mediche”.
Nel corso della conversazione “la presidente del Consiglio ha infine confermato che l’Italia è pronta a fare la sua parte per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza, riaffermando la necessità di lavorare a un processo politico che conduca ad una pace giusta e duratura in Medio Oriente attraverso la soluzione dei due Stati”. “Nel congedarsi – conclude la nota – i due leader si sono dati appuntamento a New York, in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite”.
Di “tagliagole” da “eliminare con qualsiasi mezzo” parla invece Matteo Salvini spiegando che nell’ottica dei “due popoli, due stati” “non può essere che uno di questi sia occupato da terroristi islamici”. Certo le vittime civili “sono troppe e devono cessare”, sottolinea. Stesso ragionamento dell’altro vice di Meloni che è anche titolare della Farnesina: “Sono inaccettabili gli attacchi contro i giornalisti, che testimoniano il livello di violenza ormai raggiunto dal conflitto. È necessario mettere fine a questa guerra e riavviare il processo politico – scandisce Antonio Tajani -, mettendo fine all’uccisione di vittime innocenti che pagano il vero prezzo del conflitto”, ha detto nel suo intervento alla videoconferenza del Consiglio Esteri della Ue.
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