Papa Francesco, lutto nazionale di cinque giorni. Il governo: “Cerimonie sobrie per il 25 aprile”

Cinque giorni di lutto nazionale per papa Francesco. Così ha stabilito il governo. La decisione è stata deliberata dal Consiglio dei ministri (in programma alle 11 e poi slittato di un’ora). La misura scatta immediatamente. Fino a sabato 26, giorno dei funerali di Bergoglio in piazza San Pietro, le bandiere dei palazzi pubblici resteranno a mezz’asta e gli eventi ufficiali del governo saranno ridotti. La data impatta con la ricorrenza del 25 aprile, festa della liberazione, per cui quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario. Spiega il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci: “Tutte le cerimonie sono consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno”.

Nel momento in cui viene proclamato il lutto possono, infatti, essere annullate, rimandate o svolte in forma ridotta manifestazioni pubbliche, eventi culturali o sportivi. E le personalità pubbliche possono partecipare solo a eventi di beneficenza, come concerti o manifestazioni organizzate per raccogliere fondi. La decisione del Consiglio dei ministri coinvolge anche la data del 25 aprile, da capire quali e quanti eventi verranno mantenuti e quali e quanti ridimensionati. La tradizionale cerimonia al Milite ignoto di Roma con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni e i ministri del suo governo resta al momento confermata. Come anche la visita del capo dello Stato a Genova venerdì.

Intanto, domani alle 16 è prevista alla Camera una commemorazione per Bergoglio con un intervento della presidente del Consiglio, il pomeriggio al Senato.

L’incarico di commissario straordinario per lo svolgimento delle esequie è stato affidato a Fabio Ciciliano, capo del dipartimento della Protezione civile, che dovrà coordinare le attività e tutte le strutture impegnate per i funerali del pontefice morto ieri, come accaduto in passato in occasione dei funerali di papa Giovanni Paolo II nel 2005. Ciciliano si occuperà di “mobilità, assistenza, accoglienza, in questi giorni fino alla elezione del nuovo Pontefice. Per quanto riguarda le misure di ordine pubblico rimangono in capo al Prefetto di Roma che comunque si raccorderà con il capo dipartimento, il quale opererà anche in regime di deroga – conclude il ministro per la Protezione civile lasciando il Cdm – È già stato adottato un provvedimento per i primi 5 milioni di euro”.Sospese, infine, le partite di calcio di sabato, domenica si gioca.

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