Polemica sulla pastasciutta antifascista in Val di Fiemme. Urzì (FdI): “Un’ossessione, un delirio”

Polemica sulla pastasciutta antifascista organizzata dal comune di Ville di Fiemme in Trentino. A storcere il naso è il deputato di Bolzano Alessandro Urzì, di Fratelli d’Italia, che su Facebook scrive: “Val di Fiemme? Che fa venire in mente? Monti, boschi, architetture rurali splendide, passeggiate? No. Per il comune di Ville di Fiemme di Paride Gianmoena e soprattutto la Pro Loco vai in vacanze in val di Fiemme per la “pastasciutta antifascista”. Te la propinano anche in vacanza. Un delirio, una ossessione, oltre ad essere una azione di marketing disastrosa”.

A rispondergli il senatore ed ex sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli: “Forse preferisce la pasta Balilla”. E aggiunge: “Non è un’ossessione. È memoria. È storia. È il ricordo dei sette fratelli Cervi: in val di Fiemme come in tutta Italia la loro tragedia e il loro coraggio continuano a vivere. Urzì se ne faccia una ragione, non sarà certo lui a riscrivere la storia o a cancellare la memoria di chi ha sacrificato la vita per la libertà. L’unica cosa da fare è inchinarsi con rispetto”.

L’evento della pastasciutta antifascista viene organizzato ogni anno per celebrare il 25 luglio 1943, giorno dell’arresto di Mussolini e la caduta del governo fascista. Momento in cui a Campegine – piccolo borgo della provincia emiliana – si festeggiò con la pastasciutta gratuita per la popolazione distribuita dai fratelli Cervi prima del loro eccidio.

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