Referendum, qb (quanto basta)?

Come nelle ricette culinarie. Occorre il giusto: quanto basta. Quindi l’8 e il 9 giugno ci vogliono 25 milioni di italiani alle urne per raggiungere il quorum. Ma le combinazioni sono tante: si va a votare ritirando una delle cinque schede o tutte e cinque o un numero a piacere. Quanto basta. Ma essere lì per fare ciao ciao con la manina senza neppure una scheda in mano delle cinque che ci sono, non s’è mai visto.

Poi si votano 5 Sì oppure 5 No oppure uno Sì e uno No. Le forze politiche nelle loro diversità di opinioni passano da uno Sì e uno No (ad alternanza) nei quesiti sul lavoro a tutti No sul lavoro (4 No) a tutti Sì (4+1) per poi approdare comunque al Si sulla cittadinanza (che è l’indicazione di Matteo Renzi e di Carlo Calenda).

C’è di mezzo la valutazione sul jobs Act (che questi referendum vogliono colpire) nel Sì, No, Nì referendario. Ma c’è di bello la fede repubblicana – e ieri era la festa della Repubblica. Dovremmo esultare, altro che le furbate della presidente del Consiglio Giorgia Meloni su ci sono/non ci sono, presente/assente ai referendum. Andare alle urne, esprimere la propria opinione, sapendo che conta e fa la differenza, dovrebbe non sembrare vero. Essere caro a tutti. Alle donne. Ai giovani. Agli operai che non hanno più il lavoro. A chi ce l’ha precario. A quanti hanno avuto un collega che ha perso la vita lavorando e non si trova più il colpevole risalendo la filiera delle responsabilità perché è tutto uno scaricabarile. A chi, licenziato senza colpa, non può ricorrere per farsi riassumere ma solo per essere risarcito. È il quesito numero uno, quello sull’articolo 18. A chi il lavoro lo pretende più sicuro e più certo.

Ma se anche fosse tutto buono il diritto del lavoro che c’è e quindi non ci fosse da mettere mano su lavoro, licenziamenti, sub appalti e sicurezza, un tratto di penna per contare , per dire “ehilà, io ci sono, attenti a quel che fate”, vale la pena, o no? E ancora di più dire la propria sulla cittadinanza, mostrando che da 30 anni si suonano minuetti sulla pelle di donne uomini e bambini stranieri illusi con la cittadinanza vicina e che poi sempre si allontana. Ci vogliono 10 anni dopo la domanda.

La Repubblica italiana è bellissima. Nobile e fiera: ricorda il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Alla vigilia referendaria non importa chi vota cosa, ma andare alle urne per cercare di perfezionarla può essere una buona ricetta. Senza prese in giro. Qb, quanto basta.

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