Salvini, il giorno del giudizio: “Ottimista ma preoccupato”. E arriva il soccorso di Elon Musk
Arriva in serata e si chiude in un albergo di Mondello per l’ultima diretta social prima del giorno tanto atteso e temuto. Ai dirigenti del partito che vogliono salutarlo e dargli solidarietà a poche ore dalla sentenza del tribunale di Palermo per il caso Open Arms, sussurra: «Grazie amici, ma no, questa sera nessun incontro, ho bisogno di pace». Matteo Salvini alla fine di una giornata durante la quale ha mobilitato tutto il suo mondo, dal gruppo dei Patrioti a Bruxelles all’ufficio stampa del suo ministero che annuncia i «record» di spesa da quando alle Infrastrutture c’è lui, è stanco. Ha incassato da oltreoceano anche la solidarietà di Elon Musk («Assurdo che Salvini venga processato per aver difeso l’Italia». E poi: «Hai fatto la cosa giusta»), ma l’umore resta pessimo e no, meglio non vedere nessuno: «Sono ottimista ma preoccupato, adesso sono io, l’uomo Salvini, che rischia sei anni di carcere e non il politico», confida a un deputato che lo sente a tarda notte.
Processo Open Arms, le ultime mosse prima della sentenza. Così la procura rilancia le accuse
Salvini ieri non si è fermato un attimo. In mattinata è a Bruxelles al gruppo dei Patrioti. I leader sovranisti, dal premier ungherese Viktor Orbán allo spagnolo Santiago Abascal, capo del partito di estrema destra Vox, indossano la maglietta con il volto del vicepremier e la scritta «colpevole di aver difeso l’Italia». «Giustizia per Matteo», dice Orbán. Salvini alla riunione dei Patrioti ringrazia i colleghi e cita una frase di Ezra Pound: «Se un uomo non è disposto a correre un rischio per le sue idee, o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui».
Manovra 2025: le ultime notizie
Accolto il sostegno della destra europea, sul fronte italiano — dopo la premier Giorgia Meloni — a offrire solidarietà al leader leghista è anche l’altro vicepremier, il segretario di FI Antonio Tajani, con il quale ultimamente le frizioni non sono mancate: «Mi auguro che ci sia un giudice in Sicilia che applichi la legge nel giusto modo, sono convinto che debba essere assolto», dice il ministro degli Esteri.
Salvini sta incollato al telefono: sente la sua avvocata, la senatrice Giulia Bongiorno, che gli comunica l’intenzione della procura di Palermo di avanzare una serie di controrepliche prima che i giudici si chiudano in camera di consiglio. È il segnale che i pm vogliono insistere fino all’ultimo per sostenere la richiesta di condanna.
Open Arms, tutte le tappe della vicenda che ha portato Salvini a processo
Lui continua a twittare, interviene su tutto. Prova a incassare anche il sostegno di un nemico storico, Matteo Renzi, ieri prosciolto dall’indagine sulla sua fondazione: «Noi siamo sempre garantisti, a differenza di chi vota in Parlamento per mandare a processo i rivali politici — dice — ora mi aspetto che Italia viva sostenga la Lega per cambiare questa giustizia». E Renzi ribatte: «Se condannato Salvini giocherà la carta della vittima, io sono dell’idea però che ci si dimette con sentenza passata in giudicato». Meglio di niente per il vicepremier in cerca di sostegno.
Nel tardo pomeriggio arriva un tweet inatteso. Chi era con Matteo, in aeroporto a Bruxelles per prendere un aereo direzione Palermo sostiene che quasi si sia commosso nel leggerlo. È il tweet di Musk. «Grazie Elon — risponde il segretario del Carroccio — orgoglioso di quello che ho fatto per l’Italia, per la nostra libertà e sicurezza».
Atterrato a Palermo non passa nemmeno a salutare i dirigenti siciliani della Lega che avevano riunito la segreteria in suo onore, e va dritto nella sua stanza di un albergo di Mondello per l’ultima diretta social prima del verdetto: «La condanna sarà un danno per l’Italia, e lo dimostrano le migliaia di attestati di solidarietà perfino dai tanti che ho incontrano poco fa in aereo — dice — e a chi mi accusa sul mancato rispetto della vita, io ho appena fatto approvare il codice della strada proprio per salvare le vite».
La diretta continua e lui legge i commenti. Uno gli scrive: «Spero che tu vada in galera e sparisca da domani». E lui: «Grazie amico mio, in galera non ci andrò e comunque no, non lascerò il governo». La notte «prima degli esami», come dice lui salutando i follower, finisce qui.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Condividi questo contenuto: