Schlein: “Serve un grande patto anti-inflazione, garantire stabilità e controllo prezzi”
“Credo che l’Italia dovrebbe seguire l’esempio francese e fare un grande accordo con la Grande distribuzione organizzata per garantire stabilità e controllo sull’andamento dei prezzi dei generi di prima necessità e sostenere il potere d’acquisto di tutti gli italiani. Hanno fatto un patto anti-inflazione con le aziende e inserito misure che assicurano prezzi adeguati ed evitano speculazioni. Un accordo strutturale, non una iniziativa episodica e propagandistica come il Carrello tricolore proposto nel 2023 dal governo Meloni”. E’ la proposta della segretaria del Pd Elly Schlein in un’intervista all’Adnkronos.
“Tanto lavoro precario, povero e sfruttato”
Nel commentare i dati Istat sull’occupazione, Schlein spiega: “I numeri vanno letti: c’è più occupazione, trainata soprattutto dal Pnrr che noi abbiamo ottenuto e che il governo ha rallentato. Dentro quei dati c’è però tanto lavoro precario, povero e sfruttato”. E aggiunge: “Proponiamo un salario minimo legale in un Paese con salari tra i più bassi d’Europa: 9 euro lordi l’ora, soglia sotto cui non è lavoro ma sfruttamento. Esiste in 22 Paesi europei; in Germania, ricordo ad Antonio Tajani, lo introdusse Angela Merkel e ha innescato dinamiche positive sugli stipendi. Vogliamo incentivare i rinnovi contrattuali: 5 milioni di lavoratori li aspettano ancora e finora hanno recuperato solo una parte dell’inflazione”.
“Alla scuola servono investimenti non regole più rigide”
C’è spazio anche per parlare di scuola, verso cui il governo, secondo la leader dem, ha “un approccio securitario” mentre invece servono investimenti, non regole più rigide. “Un governo che punta alla repressione e non alla prevenzione, come nel decreto sicurezza e anche sulla violenza di genere. La scuola -spiega – deve educare alla cittadinanza e allo spirito critico; non migliora irrigidendo le regole o guardando a un passato che non c’è più. Servono investimenti: all’Aquila, anni dopo il sisma, molte scuole non sono a norma. Bisogna pagare di più gli insegnanti, tra i meno pagati d’Europa, e rendere gratuiti libri di testo, mense e trasporto pubblico locale”.
“Sui dazi approccio fallimentare”
A proposito dell’intesa raggiunta sui dazi, la leader del Pd commenta: “Si può e si deve fare di più. I governi nazionalisti, incluso il nostro, hanno spinto per un approccio morbido rivelatosi fallimentare. Da quando c’è stato l’accordo con Trump, il governo non ha detto come intende aiutare imprese e famiglie: mesi fa parlava di un piano da 24 miliardi di cui non c’è più traccia”.
“Contro il carovita serve il salario minimo”
Per combattere nell’immediato il carovita per la segretaria del Pd ci vogliono “due interventi a costo zero. Primo, e non mi stancherò di ripeterlo, il salario minimo legale. Secondo: scollegare il prezzo dell’energia da quello del gas, come in Spagna e Portogallo, per dare sollievo a imprese e famiglie e restituire competitività: serve coraggio per cambiare un meccanismo che oggi garantisce extraprofitti a poche società energetiche a scapito del sistema produttivo”.
“Alle regionali con candidati credibili per vincere ovunque”
Schlein affronta anche la questione delle elezioni regionali: “Corriamo ovunque per vincere” e “quando siamo uniti su candidature credibili e un programma condiviso, siamo competitivi e vinciamo”. Nelle Marche – dove si vota tra poco più di un mese – c’è un forte desiderio di cambiamento: attorno alla candidatura di Matteo Ricci abbiamo costruito un progetto credibile e una coalizione forte e plurale, con sette liste. Vogliamo unire e parlare di soluzioni concrete”.
“Putin-Trump? Al tavolo devono sedere anche Ucraina e Ue”
Passando alle vicende internazionali, Schlein parla del vertice che si terrà a Ferragosto tra Trump e Putin: “Seguiamo con grande attenzione il vertice: se sarà un passo verso una pace giusta bene, ma servono garanzie concrete, non operazioni di facciata – spiega -. A quel tavolo ci deve essere anche l’Ucraina, con accanto l’Unione europea. Non è immaginabile discutere di una pace giusta senza il popolo ingiustamente invaso. Non deve essere una resa alle ragioni dell’aggressore, e da questo punto di vista Trump non offre sufficienti garanzie. Per questo è importante che nel negoziato ci siano l’Ucraina e un’Unione europea unita e compatta, capace di far valere gli interessi di sicurezza ucraini ed europei”.
Condividi questo contenuto:




