Separazione delle carriere, lite tra il procuratore di Bari e Sisto: “Non vali la scarpa di Falcone”
«I dati del ministero sugli accoglimenti dei gip alle richieste dei pm sono falsi. Perché alle procure nessuno li ha chiesti: il ministero non poteva averli». «Stai dicendo una cosa gravissima!». «Me ne assumo la responsabilità». E ancora: «Lasciamo fuori Falcone! Non potete usare il suo nome. Ti devi sciacquare la bocca. Non vali nemmeno la punta delle scarpe, come non valgo io!». Durante la festa per i 25 anni di Repubblica Bari è andato in scena un dibattito assai movimentato sulla riforma della giustizia tra il viceministro Francesco Paolo Sisto e il procuratore di Bari, ex membro del Consiglio superiore della magistratura, Roberto Rossi.
Riforma della giustizia, a Bari è scontro tra il procuratore Rossi e il viceministro Sisto
Da una parte e dall’altra gli argomenti del sì e del no, con Sisto che difendeva la scelta della separazione delle carriere e Rossi che invece spiegava come la riforma non provochi alcun vantaggio ai cittadini e abbia il solo effetto di sottoporre il pubblico ministero all’esecutivo. Ma il dibattito si è acceso su due passaggi specifici. Quando Sisto ha tirato fuori la vicenda di Giovanni Falcone, sostenendo che il magistrato trent’anni fa si sarebbe espresso a favore della separazione delle carriere. Un dibattito però — come ha spiegato la stessa Maria Falcone — lontano dalla realtà, non fosse altro perché Falcone parlava di altro e di un’ipotesi ben diversa da quella oggi in discussione. Lo ha riconosciuto anche Sisto che, infatti, nel dibattito di Repubblica ha parlato di un’operazione «retorica», pur attribuendo a Falcone «senza dubbio la volontà di separare le carriere». Un passaggio che ha fatto arrabbiare molto Rossi. «Ti devi sciacquare la bocca quando parli di Falcone» gli ha detto. «Non puoi pronunciare nemmeno il suo nome perché tu, come io, non valiamo nemmeno la sua punta delle scarpe. Dobbiamo rispetto e dunque silenzio a un magistrato come Falcone».
Rossi ha poi contestato i dati che il ministero ha fornito in risposta a un’interrogazione dell’onorevole Costa sugli accoglimenti dei gip alle richieste dei pm: «Nel 2024 i gip hanno accolto il 94% delle richieste dei pm di procedere a intercettazioni telefoniche o ambientali, e hanno accolto il 99% delle richieste di proroga delle intercettazioni. Sempre i gip hanno convalidato il 95% delle intercettazioni disposte d’urgenza dalle procure». «Sono dati falsi!» ha urlato Rossi. «Perché nessuno li ha mai chiesti alle procure. E non tutte le procedure sono informatizzate. Come fate a saperli?». Infine una chiusura di Sisto, provocatoria ma divertente. Citando l’intervista di Falcone mai esistita — più volte però ripresa in queste settimane — ne ha letta un’altra: «Io voto sì e pure il sorteggio. Il sì trionfi» ha detto. «È un’intervista di Dante Alighieri a Guido Cavalcanti». Sorrisi. Sipario.
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