Taglio vitalizi, partito il ricorso di 1400 ex deputati

È partito il ricorso di circa 1400 ex deputati che chiedono di rivedere la delibera del 2018 che tagliava i vitalizi agli ex parlamentari, voluta dall’allora presidente di Montecitorio Roberto Fico. Mercoledì si è svolta la prima udienza davanti al Collegio d’Appello, vale a dire il tribunale di secondo grado interno alla Camera, composto anch’esso da cinque deputati ma che ha un ruolo giurisdizionale e non politico. La lunga udienza, durata tutta la mattina, ha visto sfilare gli avvocati dei ricorrenti, anche con momenti di tensione, al termine della quale il Collegio d’Appello, presieduto da Ylenia Lucaselli (FdI) si è riservato i tempi per pronunciare la sentenza.

I circa 1400 ricorrenti sono ex deputati anagraficamente più giovani di quelli più anziani di età che nel 2022 hanno beneficiato di una sentenza che di fatto ha azzerato per loro la delibera Fico. Quest’ultima stabiliva che il vitalizio – su suggerimento dell’allora presidente dell’Inps Tito Boeri – fosse calcolato con criteri contributivi: in pratica l’assegno veniva ricalcolato sulla base di coefficienti in cui rientravano non solo il monte dei contributi versati, ma anche gli anni in cui si era beneficiato di un assegno. Gli ex parlamentari più anziani si erano visti tagliare improvvisamente l’assegno dall’oggi al domani anche del 90%. In alcuni casi, come quelli di ex deputati centenari non autosufficienti ricoverati in Rsa, si sono verificate situazioni drammatiche.

Nel 2022 il tribunalino interno aveva dato ragione a quanti avevano fatto ricorso: il ricalcolo dell’assegno partiva non da momento in cui era stato erogato agli ex parlamentari il primo, bensì dallo stesso 2022. Il Consiglio di giurisdizione e poi il Collegio d’appello avevano fatto propri il principio costituzionale della legittima aspettativa.L’anno scorso era partito il ricorso degli ex parlamentari più giovani, che si sono appellati allo stesso principio, ma il Consiglio di giurisdizione ha dato loro torto, probabilmente perché il taglio del loro vitalizio era in proporzione meno forte.

I 1400 non hanno voluto demordere e mercoledì il Collegio d’appello ha tenuto udienza, con la presidenza di Lucaselli, e alla presenza degli altri componenti (Ingrid Bisa della Lega, Pietro Pittalis di Fi, Marco Lacarra del Pd e Vittoria Baldino di M5s) tutti avvocati. A difendere i ricorrenti diversi avvocati e proprio la presenza di uno di loro, Maurizio Paniz, ha provocato un inedito momento di tensione al’inizio. In una precedente udienza Paniz aveva esortato i componenti del Collegio a comportarsi “come veri giudici” e non come rappresentanti politici, cosa che aveva provocato la risposta risentita di Lucaselli.

Condividi questo contenuto: