Tajani: “Lo ius scholae non è una mia priorità. Io in perfetta sintonia con Pier Silvio Berlusconi”
“Anche per me lo ius scholae non è una priorità. È quello che ho sempre detto. Da questo punto di vista io e Pier Silvio Berlusconi siamo in perfetta sintonia”. Antonio Tajani parla dopo il figlio del Cavaliere, amministratore delegato di Mfe. Che durante la presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset è stato chiarissimo sulla riforma della cittadinanza lanciata da Forza Italia: “Condivido in linea di massima il principio, onestamente ho dubbi sulla priorità. Non mi sembra una necessità tra le prime per gli italiani. Tempi e modi mi vedono un po’ scettico”. Per poi aggiungere: “Mi spiace per Tajani ma sono più contro che a favore, perché non è il momento. Però è falso che Tajani ha portato avanti lo ius scholae seguendo indicazioni ideali mie o di Marina”.
Tajani prosegue provando a chiarire la sua posizione dopo il giudizio espresso da Pier Silvio Berlusconi. “Cercherò di spiegare a tutti i contenuti della nostra proposta, che non è una proposta lassista. Ho sempre detto che la nostra priorità si chiama riforma della giustizia, riduzione della pressione fiscale e tutela della salute del cittadino – dice il segretario di FI – Non ho mai detto che era una priorità, ho detto qual è soltanto la nostra posizione. Da questo punto di vista siamo in perfetta sintonia. Andremo avanti nel sostenere e difendere le nostre idee. Certamente non sono altri partiti che decidono quando, come e dove parlare. Abbiamo le nostre idee, ho le mie idee, ne sono convinto, non le cambio e sono pronto a spiegarle nel modo migliore a tutti per far capire quanto la nostra proposta sia una proposta che punta a concedere la cittadinanza in maniera seria e forse più severa di come viene concessa oggi”, conclude Tajani.
Lo ius scholae ha creato divisioni e tensioni nella maggioranza. La Lega non ne vuole sapere nulla. E il primo a commentare le parole di Pier Silvio Berlusconi è stato proprio Matteo Salvini: “Noi non condividiamo il principio di accorciare i tempi per concedere le cittadinanze, e sicuramente non è una priorità per gli italiani. Partita chiusa, tema archiviato, se ne occuperà semmai la sinistra fra trent’anni se vincerà”.
Le opposizioni si fanno sentire. “Piersilvio Berlusconi dice che lo ius scholae non è la priorità e Antonio Tajani, dopo che per la seconda estate di fila ha dato vita a un balletto ignobile, dice che la cittadinanza non è mai stata una priorità nemmeno per lui. Cambiate nome al ministro degli Esteri, chiamiamolo Leonard Zelig, come il trasformista di Woody Allen”, attacca sarcastico il segretario di +Europa Riccardo Magi. Che aggiunge: “Tajani non ha più alcuna credibilità su questo tema come su altro. La smetta di usare la vita di migliaia di ragazze e ragazzi che sono italiani tranne che per una legge vecchia trent’anni”.
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