Allo studio micro-perle vegetali che catturano i grassi nell’intestino

È possibile dimagrire senza sforzo, né troppa attenzione a quel che si mangia? Per ora rimane un miraggio, ma in Cina c’è un gruppo di ricercatori che lavora proprio a questo: una terapia in grado di eliminare il grasso contenuto nel cibo che consumiamo, prima che venga assorbito dal nostro organismo. Il segreto? Delle speciali micro-perle ottenute da ingredienti di origine vegetale, come alghe e tè verde, capaci di catturare i lipidi al loro interno e di trattenerli fino a quando non vengono eliminati con le feci. Una terapia dimagrante sperimentale e “drug free”, e quindi potenzialmente gravata da meno effetti collaterali di quelli che si sperimentano con i farmaci di ultima generazione, descritta dai ricercatori della Sichuan University in uno studio pubblicato su Cell Biomaterials.

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Un trattamento “mangiagrasso”

Le micro-perle sviluppate dai ricercatori cinesi sono composte da vitamina E mescolata con polifenoli derivati dalle foglie di tè verde, che insieme formano nanostrutture stabili e biocompatibili, capaci di legarsi con efficacia alle molecole lipidiche. Per proteggere queste nano strutture dall’ambiente acido dello stomaco, i ricercatori le hanno rivestite di alginato, un tipo di fibra vegetale derivata dalle alghe marine.

Una volta ingerite, le micro-perle attraversano intatte lo stomaco, e raggiungono così l’intestino dove le fibre di alginato si allargano in risposta all’ambiente con minore acidità, e permettono ai materiali contenuti al loro interno di legarsi con le minuscole goccioline di grasso presenti, e di custodirle al loro interno, in attesa di essere evacuate. Questa, almeno la teoria.

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L’esperimento

Per verificare l’efficacia del trattamento, i ricercatori cinesi hanno utilizzato dei topi nutriti con una dieta ad alto contenuto di grassi, dividendo gli animali in due gruppi e somministrando giornalmente ad uno dei due anche le loro micro-perle. A un mese dall’inizio dell’esperimento è arrivato il momento di tirare le fila. E le speranze dei ricercatori non sono rimaste deluse: i topi che avevano ingerito il trattamento non hanno preso peso extra nel corso dell’esperimento, mentre quelli del gruppo di controllo sono ingrassati notevolmente, hanno accumulato tessuto adiposo in eccesso, e mostravano segni di danni epatici e livelli elevati di colesterolo nel sangue.

In cifre, il peso dei topi non trattati con micro-perle è aumentato del 17%, rispetto a quello degli esemplari che hanno ricevuto la terapia. Un risultato importante – a detta degli autori dello studio – che apre le porte al possibile sviluppo clinico di questo trattamento non farmacologico anche per gli esseri umani.

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Le possibili applicazioni

Le possibili strade sono almeno due: trasformare le micro-perle in una specie di integratore, che potrebbe essere assunto con il cibo per ridurre la quantità di grasso che viene effettivamente metabolizzato dal nostro organismo, e aiutare così a limitare la quantità di grassi saturi che assumiamo anche senza un’attenzione ossessiva per la dieta; oppure utilizzare il trattamento come un’autentica terapia dimagrante per persone con problemi di peso gravi o con disturbi legati al colesterolo, che associata a una dieta ipocalorica potrebbe soppiantare alcune delle alternative farmacologiche. Al momento i ricercatori stanno ultimando i preparativi per una sperimentazione clinica che testerà sicurezza ed efficacia delle micro-perle sugli esseri umani. E i primi risultati dovrebbero quindi arrivare in tempi relativamente brevi.

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