Alzheimer: i consigli per vivere il Natale con chi è affetto da demenza
Per familiari e caregiver che devono convivere con la demenza, la frenesia e lo stravolgimento della routine tipiche delle festività natalizie possono rendere questo periodo particolarmente complicato da gestire. Proprio per evitare che tali cambiamenti temporanei impediscano di stare vicino ai propri cari nel modo giusto, gli esperti della Federazione Alzheimer Italia suggeriscono una serie di raccomandazioni pensate con un duplice obiettivo: tenere lontani momenti di incertezza e di difficoltà, e spronare chi soffre di questa patologia a non isolarsi e a vivere i giorni di festa in modo sereno.
Stare assieme
L’indicazione vale sia per le persone con demenza che per i familiari: i primi non devono restare soli, i secondi, invece, possono creare occasioni in cui svolgere insieme qualche semplice attività. A seconda delle sue abilità, la persona può essere invitata ad aiutare nelle decorazioni di casa, a decidere insieme come apparecchiare la tavola natalizia o i piatti da cucinare, senza dimenticare che sono necessari degli accorgimenti importanti e dei momenti di pausa.
“Addobbare la casa, o pensare insieme il menù, può aiutare coloro che convivono con la malattia a entrare gradualmente nel clima di festa – spiega Martina Artusi, terapista occupazionale dell’Istituto Camillo Golgi – ma è fondamentale capire come coinvolgerli in determinate attività. Può infatti succedere che alcuni addobbi natalizi non vengano più riconosciuti come tali: alcune persone capiscono che sta per arrivare il periodo delle festività non dall’albero di Natale ma dalle lucine natalizie. Ce ne sono altre che possono arrivare a mettersi in bocca gli addobbi in modo pericoloso: se mostrano interesse a voler essere coinvolte nella loro preparazione, un consiglio potrebbe essere quello di usare in modo creativo biscotti, oppure anche bucce o fette di arancia o di mandarino essiccate”.
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Rispettare i tempi della persona
Il più delle volte, alla persona piace essere coinvolta, soprattutto nel decidere qualcosa insieme; anzi, il momento della scelta andrebbe valorizzato facendole capire che il suo parere conta. Allo stesso tempo, però, bisogna tenere a mente che i momenti in cui renderla partecipe vanno ben selezionati e, soprattutto, è necessario rispettare i suoi tempi. “Per esempio, sarebbe meglio non concentrare la preparazione di tutti gli addobbi in una sola giornata. C’è infatti chi ha bisogno di qualche giorno in più o di dedicare dei momenti precisi a questa attività – sottolinea l’esperta – Decorare la casa un po’ alla volta è una strategia utile ad evitare di apportare quei cambiamenti improvvisi all’ambiente domestico che potrebbero causare momenti di smarrimento”.
Semplificare la routine quotidiana
In questo periodo diventa fondamentale semplificare la routine quotidiana, senza stravolgerla troppo rispetto a quella a cui la persona è abituata. Questo per evitare una sovrastimolazione che potrebbe scatenare disturbi del comportamento poi difficili da contenere. “Chi convive con una persona affetta da demenza dovrebbe considerare l’idea di essere flessibile e modificare le proprie abitudini natalizie in funzione delle esigenze del proprio caro” – aggiunge la terapista occupazionale.
Il consiglio dell’esperta è quello di rendere speciali solo i giorni di festa reali. “Nel lungo periodo di vacanza, ci si può limitare a festeggiare il Natale, Santo Stefano, il Capodanno e pochissimo altro; il rischio, altrimenti, è che nella testa della persona aumenti la confusione senza sapere più quando è Natale – suggerisce Artusi – Già solo queste giornate di festa richiedono tante energie fisiche, motorie e cognitive che possono causare momenti di stanchezza, poiché il proprio caro si trova ad interagire con molta più gente rispetto al solito. Se il picco viene superato, la persona può diventare più irritabile o desiderosa di mettersi in disparte, magari sedendosi sul divano e chiudendo gli occhi”.
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Predisporre i piatti e privilegiare porzioni non abbondanti
Ci sono alimenti e quantità di cibo che sulla tavola delle feste possono creare delle difficoltà. Meglio evitare il pesce, perché meno pratico da consumare rispetto ad altre pietanze, e in generale privilegiare porzioni non troppo abbondanti. Un piatto troppo pieno, infatti, potrebbe mettere a disagio la persona con demenza che ha difficoltà ad alimentarsi.
“È importante evitare situazioni di difficile gestione anche a tavola – spiega ancora l’esperta – Meglio portare cibi che la persona ha comunicato in un momento precedente di voler di consumare, collocandoli in una posizione per lei facilmente raggiungibile. Inoltre – continua Artusi – visto che la malattia può alterare anche il senso di sazietà, per evitare che la persona esageri nei vari assaggi vedendo tante pietanze e dolci a tavola tutte insieme, sarebbe meglio predisporre il suo piatto. Per esempio, nel caso in cui ci siano due panettoni di diverso tipo, il consiglio è di metterle nello stesso piatto due fette di entrambi”. Altra raccomandazione importante a tavola è quella di evitare di far consumare alla persona i pasti con l’uso del coltello, e, in generale, preferire sempre il cucchiaio; attenzione anche all’utilizzo dei bicchieri di vetro. La raccomandazione è utile da seguire anche nel caso in cui si decida di andare al ristorante, dove sarebbe meglio fare il primo passo mettendo al corrente il personale della situazione e di piccoli accorgimenti, come le posate più indicate da portare al proprio caro.
Mettere al corrente ospiti e bambini della situazione
Gli esperti consigliano di informare in anticipo ospiti adulti e bambini della condizione della persona. Questo per cercare di evitare situazioni imbarazzanti o di difficile gestione, e per farla sentire più a suo agio. “Anche chi si trova nelle fasi più avanzate della malattia conserva una memoria emozionale che gli permette di percepire sensazioni positive – aggiunge la terapista – Quindi, un sorriso può portare rassicurazione, una voce tranquilla può ridurre l’ansia, e fare qualcosa insieme senza frenesia e confusione può contribuire a creare un’atmosfera più serena”.
Evitare tavolate piene di persone
Quando le famiglie sono numerose, la raccomandazione è invece quella di evitare tavolate piene di persone. “Nelle famiglie con tanti figli e nipoti – sottolinea Artusi – l’ideale sarebbe alternarsi in giorni di festa diversi. Questo per evitare alla persona confusione e momenti di stanchezza e aiutarla a godersi con più serenità il momento di convivialità”.
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Scegliere il regalo giusto
Attenzione a scegliere il regalo giusto. Sembra banale ma in realtà è un aspetto da non sottovalutare. Il consiglio per familiari e amici è di regalare qualcosa che incontri i gusti del proprio caro (e non i propri), e che sia anche adatta alla fase della malattia che sta vivendo. Abbigliamento comodo, musica, video e album fotografici possono essere i principali tra cui scegliere.
Non esagerare con brindisi e orari
Brindare insieme, infine, si può, ma il consumo di alcol deve essere contenuto. “Se si tratta di bere un bicchiere per un brindisi non succede nulla – conclude l’esperta – anzi, è un modo per coinvolgere la persona in un momento di festa. Ma bisogna fare attenzione a non esagerare e a rispettare sempre le sue abitudini”. Meglio privilegiare i momenti di festa all’ora di pranzo rispetto alla cena, o comunque evitare di tirare troppo tardi la sera.
Per approfondire, a questo link è disponibile la registrazione completa del webinar.
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