Aviaria, uomo grave negli Usa. E in California è emergenza

Da un lato la California, che dichiara lo stato di emergenza per l’aviaria per il numero in aumento di contagi tra i bovini da latte. Dall’altro in Lousiana il primo caso grave di aviaria in un uomo, probabilmente contagiato da uccelli infetti morti e malati nel suo giardino. E sarebbe il primo caso di un contagio da stormi da cortile. “Il paziente sta sperimentando una grave malattia respiratoria legata all’infezione da H5N1 ed è attualmente ricoverato in condizioni critiche”, ha dichiarato il dipartimento sanitario della Louisiana, aggiungendo che la persona ha altre patologie e ha più di 65 anni, elementi che aumentano il rischio di infezione grave.

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“Negli oltre 20 anni di esperienza globale con questo virus, l’infezione da H5 è stata precedentemente associata a gravi malattie in altri Paesi, incluse malattie che hanno portato alla morte fino al 50% dei casi”, ha dichiarato Demetre Daskalakis, funzionario senior dei CDC, i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie. Aggiungendo che le analisi genetiche preliminari indicano che il virus appartiene a una versione dell’aviaria individuata di recente nel pollame e negli uccelli selvatici negli Usa e in un uomo di recente nella British Columbia e nello stato di Washington. Questo genotipo è diverso da quello individuato invece nelle mucche da latte, in altri casi umani e in alcuni allevamenti di polli negli Usa. E comunque il paziente della Louisiana non ha avuto contatti con bovini.

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I casi di infezione negli Stati Uniti nel 2024 salgono così a 61 e adesso l’attenzione delle strutture pubbliche americane che si occupano di salute è concentrata sugli altri 60 contagi del 2024 che hanno avuto solo sintomi lievi, come arrossamenti agli occhi, o sintomi respiratori moderati: tutti sono guariti ma un adolescente è stato ricoverato in Canada con infezione da H5N1 e in quel caso non si è stati in grado di identificare la fonte del contagio. Negli Usa sono invece due i casi in cui non è stato possibile identificare la fonte del contagio. “Negli ultimi 25 anni di esperienza globale con il virus – hanno dichiarato gli esperti – abbiamo avuto oltre 900 casi di infezione da H5N1 in altri paesi associati a malattia severa e in circa la metà dei casi a morte.

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Nelle scorse settimane la preoccupazione si era concentrata sulla rapida diffusione del virus nei bovini da latte, con più di 800 capi inetti in 16 Stati, 600 solo in California. Cosa che ha spinto il governatore Gavin Newson a dichiarare lo stato di emergenza “per snellire e velocizzare la risposta dello Stato”. Il virus ha attaccato anche allevamenti di pollami ed è passato ad altri animali.

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Il rischio evidenziato da tempo dagli esperti è che lasciar correre il virus indisturbato, permettendogli di passare da una specie all’altra, favorisce mutazioni che possono renderlo più virulento facilitando anche la trasmissione da uomo a uomo. Secondo alcuni scienziati basta una singola mutazione per produrre un virus in grado di agganciarsi alle cellule umane, cosa finora non accaduta. I Cdc precisano che non ci sono casi provati di passaggio di H5n1 da uomo a uomo in nessuno dei casi esaminati e che quindi non cambia la posizione generale nei confronti dell’influenza aviaria da parte delle autorità scientifiche, che definiscono il rischio basso.

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