Contrordine: i casi di cancro tra i giovani aumentano, la mortalità no

L’aumento dei casi dei tumori a esordio precoce potrebbe essere solo apparente, classificabile come eccesso diagnostico, ovvero potrebbe in realtà non segnalare un aumento dei casi di tumori significativi da un punto di vista clinico (quelli che senza cure progrediscono). È quanto sostenuto su Jama Internal Medicine da uno studio condotto alla Harvard Medical School di Boston, basato sull’esame approfondito dei dati sulla mortalità per quei tumori la cui incidenza (numero di nuovi casi l’anno), negli ultimi 30 anni, è stata dichiarata in forte aumento, ovvero il cancro alla tiroide, all’ano, al rene, all’intestino tenue, al colon-retto, dell’endometrio, di pancreas e mieloma.

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La mortalità come indicatore

Infatti, spiegano gli autori, è la mortalità l’unico indicatore che dà un’idea reale del carico di malattia rappresentato da un tumore. L’aumento dei tassi di cancro a esordio precoce ha attirato un’ampia attenzione dei media e della scienza, sottolineano, accresciuta anche dalle diagnosi tra giovani personaggi famosi, come la Principessa del Galles e Chadwick Boseman. Così il cancro, in gran parte una malattia della terza età, è ora un'”epidemia emergente” tra i giovani adulti.

Incidenza doppia, mortalità invariata

Dallo studio, però, emerge che nel complesso la mortalità è rimasta stabile per gli 8 tumori che negli under-50 hanno raddoppiato l’incidenza dal 1992. Solo il tumore del colon-retto e dell’endometrio hanno mostrato un leggero aumento della mortalità; per gli altri, una mortalità stabile o in calo. Questi dati, uniti a quelli sull’aumento delle diagnosi, suggeriscono che il trend sia in realtà dovuto a una maggiore diagnosi (piuttosto che a un aumento reale della malattia).

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Eccessi diagnostici e diagnosi accidentali

Già per alcuni tumori, come il cancro della tiroide e del rene, l’eccesso diagnostico è stato ben documentato, notano gli esperti. Per altri, la diagnosi accidentale (durante un esame fatto per altri motivi medici) o precoce può spiegare il trend in aumento. Sebbene una piccola parte dell’aumento dei tumori a esordio precoce sia probabilmente significativo da un punto di vista clinico, appare comunque limitato e circoscritto solamente a poche sedi tumorali. Gran parte dell’aumento sembra invece riflettere un maggiore controllo diagnostico, l’effetto combinato di un maggior numero di test (ad esempio, diagnostica per immagini ed endoscopia), la migliore capacità dei test di rilevare piccole irregolarità e le nuove soglie diagnostiche più basse in uso per etichettarle come cancro, avvertono gli autori.

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