Covid, la variante Nimbus guida l’ondata estiva negli Usa. Virus in crescita anche in Italia

Gli Usa stanno per sperimentare una nuova ondata estiva Covid. È la variante Nimbus, l’ultima del ceppo Omicron del virus SarsCoV2, a crescere velocemente e a guidare i contagi. Già responsabile della ripresa del Covid in Cina, in altri Paesi asiatici e in Europa, la mutazione NB. 1.8.1 rappresenta un terzo delle nuove infezioni registrate negli Stati Uniti a partire dall’8 giugno scorso. Va detto che solo un mese fa, Nimbus era responsabile del 5% delle infezioni.

Gli esperti Usa sostengono che “al momento non vi sono prove di una maggiore pericolosità della mutazione”, ma aggiungono che “non si può sapere se NB.1.8.1 risponda ai vaccini contro il Covid sinora utilizzati”.

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Nimbus sfugge ai vaccini?

Gli scienziati sottolineano come alcuni dati indichino che Nimbus potrebbe “sfuggire alle immunizzazioni già ricevute, la cui efficacia appare così ridotta”. Dal canto suo Leana Wen, medico d’emergenza e professore associato alla George Washington UniversityWen, non ha esitato a riconoscere, come vari altri esperti, la concreta possibilità di un nuovo incremento dei casi di Covid nei prossimi due mesi.

“Abbiamo imparato che il Covid ritorna, cresce e declina a cicli – ha detto – abbiamo già visto ondate estive, e un’ impennata dei casi potrebbe occorrere semplicemente per il declino generale dell’immunità nella popolazione e l’emergere di un ceppo virale nuovo come questo”.

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In Italia il primo caso a Genova

Anche in Italia Nimbus si sta facendo strada. Il primo caso in Italia è stato individuato a Genova, a inizio giugno. Si tratta di un uomo ricoverato all’ospedale San Martino, un paziente ematologico di 69 anni sottoposto a un tampone naso-faringeo durante una visita ambulatoriale, caso confermato dal coordinatore del laboratorio di Igiene regionale e referente ligure dell’Istituto superiore di sanità Giancarlo Icardi.

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Variante sotto monitoraggio

“Nimbus è una delle varianti Covid sotto monitoraggio e di interesse perché a livello mondiale sta prendendo il sopravvento sulle altre varianti del virus Sars-Cov-2 – spiega Icardi -. Già negli Stati Uniti i casi erano superiori al 50%, ma in Italia prima di giugno non era ancora stata evidenziata. Non è una variante aggressiva, ma è più facilmente trasmissibile. Tuttavia non ha nulla da spartire con la virulenza che il virus aveva a inizio pandemia”.

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L’attenzione dell’Oms

Il 23 maggio l’Organizzazione mondiale della sanità ha messo la variante sotto monitoraggio perché è già l’evoluzione del ceppo identificato per la preparazione dei nuovi vaccini. Secondo quanto sostiene l’Oms, “da febbraio l’attività del virus è in aumento con un tasso di positività che ha raggiunto l’11%, livelli che non si osservavano da luglio 2024”.

“La variante Nimbus è stata designata variante sotto monitoraggio (VUM) dall’Oms perché i suoi rilevamenti sono in aumento globalmente, mentre la variante LP.8.1, precedentemente dominante, sta iniziando a scendere – spiegano gli esperti -. Il rischio aggiuntivo per la salute pubblica è valutato attualmente come basso”.

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Preoccupa la bassa copertura vaccinale

L’attenzione dunque resta alta. Edoardo Colzani, responsabile per i virus respiratori dell’Ecdc, ha spiegato: “Non ci aspettiamo che NB.1.8.1 comporti rischi sanitari maggiori rispetto ad altre varianti Omicron, né che riduca l’efficacia dei vaccini contro le forme gravi della malattia”. Tuttavia, ha segnalato, “l’immunità della popolazione potrebbe essere parzialmente diminuita, soprattutto tra gli anziani e le persone a rischio, dopo un inverno con bassa circolazione del virus”.

Secondo il Centro europeo, comunque, preoccupa la bassa copertura vaccinale tra gli over 80 in molti Paesi Ue: solo uno ha superato l’80% di copertura, mentre in sette Stati si supera appena il 50%.

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In vista contagi in crescita

In previsione di un possibile aumento dei casi, l’Ecdc raccomanda “una sorveglianza continua dei virus respiratori e invita a restare a casa in caso di sintomi, mantenere una buona igiene delle mani, ventilare gli spazi chiusi e indossare mascherine nei luoghi affollati, soprattutto per le persone vulnerabili o i loro caregiver”.

Un’ultima avvertenza: l’Ecdc sottolinea “l’importanza di aggiornare le vaccinazioni secondo le indicazioni nazionali e, se necessario, anticipare nuove dosi per i gruppi ad alto rischio, senza attendere la disponibilità di formulazioni aggiornate”.

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