Dallo yogurt l’idrogel che guarisce dalle ferite
Tra i latticini e la medicina rigenerativa sembrerebbero esserci pochi punti in comune, ma il passo è più breve di quel che si potrebbe pensare. Un gruppo di ricercatori della Columbia University di New York e dell’Università di Padova ha messo a punto una nuova tecnica per la creazione di idrogel bioattivi destinati alla riparazione dei tessuti, utilizzando, appunto, un sottoprodotto della lavorazione dello yogurt.
Lo studio, guidato da Santiago Correa, professore di ingegneria biomedica alla Columbia Engineering, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Matter: gli scienziati sono riusciti a creare un biomateriale iniettabile, utilizzando le cosiddette vescicole extracellulari (Ev), vale a dire piccole particelle secrete dalle cellule e, in questo caso, estratte dal siero di yogurt. Finora, l’integrazione delle vescicole extracellulari nei biomateriali era stata ostacolata dai problemi di costo, dalle rese insufficienti e dalla complessità di formulazione, dato che venivano estratte da fonti tradizionali come le colture cellulari. La nuova tecnica, invece, descritta dagli autori come un passo fondamentale verso biomateriali più accessibili e con un potenziale terapeutico, rappresenta una soluzione.
La struttura attiva delle vescicole extracellulari
Il cuore dell’innovazione risiede nel ruolo che le vescicole extracellulari del latticino svolgono all’interno del gel. Mentre gli idrogel tradizionali, spesso composti da blocchi sintetici, mancano di segnali biologici intrinseci, le Ev offrono una bioattività unica e agiscono come mediatori di comunicazione intercellulare. I ricercatori hanno scoperto che le vescicole extracellulari derivate dallo yogurt non solo agiscono come “carico” bioattivo, ma svolgono anche un ruolo cruciale come elementi strutturali, reticolando i polimeri biocompatibili a base di cellulosa per formare il materiale iniettabile.
“Questo progetto è nato da una domanda di base su come costruire idrogel a base di Ev – ha spiegato Correa – e la risposta è arrivata dai latticini: le Ev dello yogurt non solo ci hanno dato uno strumento pratico per farlo, ma si sono rivelate più di un semplice modello. Abbiamo scoperto che hanno un potenziale rigenerativo intrinseco, il che apre la porta a nuovi e accessibili materiali terapeutici”.
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La rigenerazione tissutale (forse) è possibile
I test in vivo, condotti su modelli murini, hanno dimostrato che il nuovo idrogel è biocompatibile e privo di reazioni avverse. I risultati più sorprendenti riguardano la sua capacità di promuovere la rigenerazione tissutale: l’idrogel, infatti, ha favorito la formazione spontanea di nuovi vasi sanguigni (con il processo dell’angiogenesi) e ha reclutato un particolare insieme di cellule immunitarie, suggerendo la creazione di un microambiente anti-infiammatorio e pro-rigenerativo.
Questi risultati indicano che il materiale può guidare attivamente il processo di riparazione, differenziandosi dai biomateriali sintetici che richiedono un’ulteriore funzionalizzazione per promuovere la vascolarizzazione. Se confermata da nuove e più ampie sperimentazioni, la scoperta potrebbe aprire la strada a future applicazioni nel campo dell’ingegneria tissutale e della guarigione delle ferite, sfruttando le proprietà rigenerative intrinseche di un materiale di scarto ampiamente disponibile.
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