Cari lettori, nell’ultimo articolo vi ho parlato di come funziona il mio udito di persona autistica ed oggi passo a parlarvi della mia vista. Anche per la vista ho una mia ipersensibilità che immagino potrebbe essere simile in altri autistici anche se certo non per tutti.

La confusione visiva

Comincio dicendo che io soffro la confusione visiva e provo a illustrarla con un esempio. Se andate all’interno di una grande stazione ferroviaria, non troverete solo tanti rumori ma anche vedrete persone con vestiti di colore diverso, che si muovono secondo traiettorie diverse ed a velocità diverse.

Diario di un ragazzo autistico: Federico: “Nel traffico impazzisco” di Federico De Rosa 02 Ottobre 2024

Diario di un ragazzo autistico: Federico: “Nel traffico impazzisco”

Troppi stimoli visivi

Tutta questa quantità e varietà di stimoli visivi è per me ardua da sopportare e se contemporaneamente c’è anche confusione uditiva, il dolore mentale è assicurato, non un dolore fisico come il mal di testa ma un dolore interno alla mente. Descritta la confusione visiva, passiamo ora a descrivere il suo contrario, ossia la pace visiva.

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La pace

Il luogo eletto della pace visiva è certamente il bosco, dove la luce arriva filtrata dalle foglie, i colori sono tenui, mai aggressivi, e se anche un po’ di brezza muove le foglie, queste sono attaccate al ramo ed il ramo all’albero. Quindi le foglie non si muovono di moti diversi ma di un unico moto armonico che io trovo rilassante.

Il bosco

Il bosco è un fantastico ammortizzatore sensoriale e quindi il luogo della mia pace. Nel prossimo articolo passerò a parlarvi del mio olfatto e credo sarà interessante perché ha un ruolo importante nella selettività alimentare manifestata da tanti bimbi autistici e che anche io ho sofferto fortemente quando ero piccino.

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